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Sudtirol, pressing e cinismo: i segreti di Javorcic, la programmazione di Bravo

Basterebbe andare a leggere i numeri per capire la stagione del Sudtirol. La squadra altoatesina sta macinando gioco e punti a ripetizione. Se lato difensivo si sono già spese parole importanti, quello che colpisce sono i continui risultati ottenuti dalla formazione allenata da Javorcic. Niente è frutto del caso, anzi, dietro c’è un lavoro minuzioso e un progetto partito quattro anni fa con il ds Paolo Bravo. Creare una base per poi lavorarci e anche le scelte giuste hanno portato ai vertici i biancorossi.

Squadra cinica e determinata: ben nove le vittorie per 1-0

In diverse occasioni abbiamo accennato alla capacità della squadra di Javorcic di non subire gol, tra l’altro, delle sole sei reti subite, soltanto due sono arrivate in casa e il resto lontano dal Druso. Un segnale forte e chiaro, arrivato ormai a tutte le avversarie. Del Sudtirol che colpisce, c’è anche la capacità di essere cinici. Arma fondamentale dell’allenatore e che ha portato punti in cascina. Sono ben nove i successi arrivati con il risultato di 1-0. Dimostrazione di carattere per una squadra che non ha paura e gioca con spavalderia.

Ufficio Stampa Sudtirol

Javorcic lavora ai dettagli giorno dopo giorno negli allenamenti. E’ nella sua natura. Allenatore studioso e stratega, nel calcio come negli scacchi – suo passatempo preferito oltre alla lettura e al Jazz – riesce ad anticipare le mosse dell’avversario e colpirlo nel momento giusto. La squadra in campo si muove all’unisono, quasi fosse telecomandata. Ogni movimento è studiato e pensato peer mettere in difficoltà l’avversario. Partita dopo partita con un’idea nata e studiata cercando di capire il punto debole della rivale successiva. 

Non solo la difesa di ferro, ma il Sudtirol è il quarto miglior attacco

Nonostante quasi la metà delle partite sia terminata con il risultato di 1-0, il Sudtirol è la quarto forza in quanto a reti segnate nel girone A. 34 i gol segnati dalla squadra di Javorcic (20 al Druso, mentre 14 in esterna). Non spicca un goleador della squadra, per intenderci Casiraghi è il principe degli altoatesini con sei marcature. Per il resto i biancorossi sono una cooperativa del gol con ben tredici giocatori a segno. E, particolarità, le reti sono arrivate per la maggior parte dai centrocampisti. 

Numeri che potrebbero continuare all’infinito per la squadra di Javorcic. Difficile dare una spiegazione tecnica, ma vedendo giocare il Sudtirol si capisce subito quali sono i dettami dell’allenatore. Buona occupazione degli spazi, pressing intenso e feroce per recuperare prima possibile il pallone e la capacità di creare costantemente situazioni di superiorità numerica. La squadra sa quando attaccare in verticale per velocizzare la manovra offensiva e quando arrivarci con una giocata più studiata. Allenatore che cura molto la fase d’attacco, situazione che in partita gli permette anche una migliore gestione del pallone e, dunque, minor possibilità di subirlo. 

Bravo-Javorcic: la coppia che sta facendo sognare Sudtirol

Se sul campo Javorcic sta raccogliendo risultati eccellenti, il lavoro fatto in questi anni dal direttore sportivo Paolo Bravo è di qualità e intelligenza. Da quattro anni in biancorosso, sta organizzando una vera e propria scalata. “Voglio portare questa società in una categoria importante” diceva in una recente intervista a Lacasadic.com. Parole non gettate al vento, ma frutto di un percorso iniziato nel 2018. Sapiente nel gettare le basi e dar vita ad un progetto importante, fatto di salvaguardia economica della società e inserimento di giovani di qualità. Dopo tre anni di ottimi risultati con un sesto, un quarto e un terzo posto in fila, in estate è arrivata la svolta.

La scelta Javorcic sta pagando e in sede di costruzione la capacità di interagire, ognuno capendo le esigenze dell’altro, ha fatto il resto. Una rosa costruita e pensata per un allenatore con un’idea, che sa cambiare in corsa e sa farsi ascoltare. Un lavoro a 360° gradi rafforzato ulteriormente dal mercato invernale. La dimostrazione delle ambizioni societarie porta un nome e un cognome, Francesco Galuppini. Capocannoniere del girone A con il Renate e inseguito in una lunga trattativa da Bravo per portarlo alla corte di Javorcic. Poi gli acquisti di H’Maidat e Shaka Mawuli a completare un reparto già ben fornito. La cavalcata del Sudtirol parte da lontano: idee, progettazione e conoscenza per portare il modello altoatesino in categorie più alte. 

A cura di Simone Brianti