L’addio di Capuano, i certificati medici e l’illusione Apex: il 2024 del Taranto
L’anno del club pugliese tra sogno Serie B e l’incubo della retrocessione in D sempre più concreto.
Il 2024 del Taranto inizia con la vittoria di Foggia e con una squadra che, con l’ottavo valore di mercato della rosa dell’intero girone (dato Transfermarkt), da inizio campionato occupa stabilmente la zona playoff sotto la guida di Eziolino Capuano.
Entusiasmo tangibile che si riflette sui risultati e su uno Iacovone ormai sempre pieno. Gennaio però porta con se anche vicende di mercato che, in casa Taranto, in quei giorni di trattative lasciano il segno. Via a stagione in corso Antonini (che va a Catanzaro) e Romano (che invece si accasa al Giugliano). Operazioni di mercato in uscita che porteranno Capuano a parole fortissime in un gennaio che, nonostante le temperature, è stato caldissimo per Giove&Co: “Se Antonini dichiara pubblicamente di non avere chiesto la cessione, mi dimetto. Sentir dire che siamo noi a volerlo cedere mi fa girare i cog****i. Romano? Di lui non parlo, sono troppo buono”.
De Marchi e Miceli sono alcuni degli innesti per sopperire alle cessioni. Nonostante tutto però, lo spogliatoio resta unito per cercare di raggiungere il sogno promozione: una sola sconfitta nelle successive undici giornate. Poi, a inizio marzo, quella che Capuano paragonerà a una bomba atomica. -4 in classifica e ricorso respinto per irregolarità amministrativa: “Dimissioni? Ho avuto un momento di sconforto e ho pianto, ma siamo spartani e lottiamo fino alla fine”.
Con quattro vittorie di fila nelle ultime quattro, il Taranto chiuderà a quota 65 punti al quinto posto, pari merito con la Casertana quarta. In B ci va la Juve Stabia. Ora la lotteria dei playoff.
Al Menti finisce il sogno Serie B
Il sogno del Taranto si spezza al terzo turno dopo aver superato Latina e Picerno con due 0-0. L’avversario è ora il Vicenza che giungerà poi alla finalissima contro la Carrarese. Davanti a oltre 11.000 tifosi la partita d’andata finisce con il successo degli ospiti grazie al gol del solito Ferrari. Al ritorno serve una vera e propria impresa che agli uomini di Capuano non riesce in un match interrotto anche per via delle intemperanze dei supporters ospiti che lanciano oggetti in campo costringendo il direttore di gara a sospendere la partita.
Nonostante tutto, la stagione risulta tra le più positive della storia recente del Taranto. Capuano viene riconfermato alla guida della squadra, ma “l’inizio della fine” è solo dietro l’angolo.
L’estate (rovente) del Taranto
I primi problemi nascono ad agosto, in merito all’utilizzo dello stadio Iacovone che, per via dei Giochi del Mediterraneo e dei lavori di ristrutturazione dei quali necessita, costringerebbe il Taranto a giocare le successive stagioni lontano dallo stadio di casa. In netto contrasto, disimpegno immediato da parte della dirigenza che lascia il club nelle mani del Comune e, poco dopo, Capuano e il suo staff iniziano a presentare certificati medici attestanti l’impossibilità di presenziare agli allenamenti.
Il 14 agosto, all’ennesima indisponibilità, il Taranto decide per l’esonero. Da quel momento inizierà l’esodo anche dei giocatori con gli addii di tutti i pezzi pregiati della rosa. L’emblema della confusione generale che si vive in quei giorni è Andrea Schenetti. L’ex Foggia firma martedì 30 luglio, salvo poi chiudere la sua (breve) parentesi a Taranto appena due giorni dopo. Incredibile.
Gautieri in panchina e -10 in classifica
In una situazione di confusione assoluta, il Taranto si affida a Carmine Gautieri. La situazione però è sempre delicata e anche il campo è la fotografia di una società (?) allo sbando. Il primo successo arriva alla 9^ giornata, ma come se non bastasse, il 5 novembre ecco una penalizzazione di 4 punti a seguito di una segnalazione da parte della Covisoc per il mancato pagamento, entro il 1° agosto 2024, degli stipendi in favore dei tesserati, oltre ai compensi relativi alla mensilità di giugno dello stesso anno.
Finita qui? Nemmeno per sogno. Poche settimane dopo (il 21 novembre) altra stangata: ulteriori sei punti di penalizzazione per non aver rispettato la scadenza del 16 ottobre dei pagamenti di stipendi e contributi del bimestre luglio-agosto. Tempesta che entra nel vivo. Il Taranto cade 5-0 sul campo del Potenza, e il giorno dopo Gautieri presenta alla società un certificato medico non presentandosi agli allenamenti.
Nel frattempo la squadra viene affidata all’allenatore della Primavera Michele Cazzarò che conquista due successi di fila contro Avellino e Audace Cerignola. Il rapporto tra Gautieri e il Taranto termina ufficialmente il 13 novembre con la decisione del club di esonerare l’ex giocatore dI Napoli e Roma.
Intanto, agli inizi di ottobre, sulla scena aveva fatto la propria comparsa l’Apex Capital Global LLC…
L’illusione Apex
È il 18 ottobre quando il club annuncia di aver raggiunto un accordo preliminare con la Apex Capital Global LLC (compagnia americana con sede in Gran Bretagna) in una trattativa avallata dal Sindaco Melucci e dal vice Sindaco Azzaro. L’obiettivo è la cessione del 91% delle quote del presidente dimissionario Giove (che rimane in società con circa il 2%).
Il 12 novembre, il rappresentante e socio di maggioranza della Apex Capital Global LLC, Mark Campbell, assume il ruolo di procuratore della società, con potere di firma, come primo atto ufficiale relativo al passaggio di proprietà, siglando un accordo preliminare il successivo 14 novembre. L’Apex Capital di Mark Campbell però, non rispetta gli accordi stabiliti dal preliminare, e la trattativa, si interrompe definitivamente il 18 dicembre. La società torna a Massimo Giove, che conferma però il suo totale disimpegno.
L’addio di Cazzarò e la ricerca di un allenatore
Intanto sul campo, l’avventura di Cazzarò alla guida del Taranto dura appena sette giornate. Dopo i sei punti portati a casa nelle prime due uscite, arrivano cinque sconfitte di fila con appena due gol segnati e ben 16 al passivo. All’indomani del ko sul campo del Monopoli (4-0), con un post sul proprio profilo Facebook Cazzarò annuncia le dimissioni: “C’è chi fa certificati, io invece lascio dei soldi. Levo il disturbo, ma la famiglia non si deve toccare“.
Presa di posizione netta da parte dei giocatori che chiedono l’intervento dell’AIC per la messa in mora. E mentre Apex, nel giorno di Santo Stefano, comunica che “si continua a lavorare per il closing“, la squadra resta ancora senza allenatore. No di Zichella e Passiatore (LEGGI QUI LA SUA INTERVISTA), gli ultimi rifiuti in ordine temporale: chi siederà in panchina per il ritorno in campo contro il Latina? Chi vivrà, vedrà.