Girone C, 13^ giornata: Avellino-Taranto e la classifica “capovolta”
La sfida tra due squadre che hanno completamente ribaltato le aspettative della vigilia del campionato. Il Taranto è addirittura quinto in classifica a meno sette dalla vetta nonostante sia una neopromossa, l’Avellino ha il motore ingolfato. Due compagini con ambizioni diverse ma la classifica non rispecchia le attese messe in cantiere ai nastri di partenza della nuova stagione. La matricola Taranto ha stupito tutti per la capacità di ambientarsi in una categoria diversa dalla Serie D abbandonata dopo la cavalcata vincente culminata nella vittoria contro il Lavello all’ultima giornata. Dall’altro lato il cammino dell’Avellino è claudicante, la squadra non sembra aver trovato ancora la retta via.
Il Lupo non fa così paura
Un avvio di stagione così così ha minato le speranze di promozione diretta. La prima posizione, ora, appare come un obiettivo troppo lontano per pensarci. Dieci punti sono difficili da recuperare soprattutto se si va a controllare il dato delle vittorie in campionato, ovvero un magro bottino di appena tre. L’Avellino soffre di “pareggite” e non riesce ad emergere dalla metà classifica. I pezzi grossi della squadra stanno deludendo. Basti pensare che l’attaccante principe Riccardo Maniero è ancora a secco. Qualche problemino fisico di troppo e una forma fisica non perfetta producono come risultato un avvio da dimenticare. Il calciatore biancoverde più in forma è il giovane attaccante Luca Gagliano, in prestito dal Cagliari. Tre gol in campionato, migliore score in carriera tra i professionisti. L’obiettivo è dare continuità alle prestazioni pensando, stavolta, anche al risultato.
Il Taranto sogna in grande
I rossoblù partiti con l’obiettivo della salvezza si godono il quinto posto in classifica. La parte alta della graduatoria parla comunque pugliese. Se in vetta c’è il Bari che ha ben chiaro l’obiettivo finale, dietro ci sono le sorprese. Oltre al Taranto anche il Monopoli conferma il gran lavoro fatto in fase di programmazione dalla società. Il lavoro del DS Montervino sta mostrando come un gruppo formato da giovani e più esperti sia la soluzione giusta per condurre un campionato di livello. Tra i trascinatori della squadra c’è il fratello d’arte Giuseppe Giovinco. Il calciatore più decisivo della squadra. Numeri alla mano è entrato in 7 dei 12 gol totali della squadra. Tre gioie personali e quattro passaggi vincenti per i compagni. La spina dorsale è retta dal capitano Max Marsili , vero leader della squadra ed out nell’ultima sfida contro il Potenza. Dietro si fa affidamento ad Antonio Ferrara, alla sua terza stagione in Puglia. Nonostante i 22 anni, nella scorsa sfida ha indossato la fascia da capitano e, galvanizzato, ha segnato un gran gol proprio sotto la sua curva.
I secondi tempi sono infuocati
Il punto di forza delle due squadre? I secondi tempi. L’Avellino ha trovato otto volte il gol nei secondi 45 minuti di gioco, di cui quattro nell’ultimo quarto d’ora. Quando si dice “non mollare mai”. Identico discorso anche per il Taranto: quattro gol nel primo quarto d’ora della ripresa. Bottino che sale a nove considerando tutta la seconda frazione di gara.
I precedenti tra Avellino e Taranto
L’ultimo incontro tra due delle piazze più calde del sud risale alla stagione 2011/2012. In entrambi i casi ebbe la meglio il Taranto. Secco 2-0 allo “Iacovone” e 2-1 al “Partenio”. Doppio successo dei pugliesi che a fine campionato si piazzeranno secondi, con soli due punti di ritardo, alle spalle della Ternana. Stagione non troppo esaltante per gli irpini che terminarono con un anonimo decimo posto. Sarà la prima sfida di Laterza contro i biancoverdi, mentre per Braglia è una delle tante sfide da ex. L’allenatore toscano ha guidato il Taranto per sei partite nella stagione 2009/2010 e non si è lasciato nel migliore dei modi con la proprietà. Lo score è di tre sconfitte, due vittorie ed un pari.