12 punti nelle ultime 4 gare e quinto posto (al momento) in classifica. Una stagione fantastica da parte del Taranto, che chiude la regular season con una vittoria contro il Latina in trasferta. L’allenatore dei pugliesi, Ezio Capuano, si è presentato in conferenza stampa al termine della gara per fare i complimenti alla squadra e raccontare la stagione.
In primo luogo, sulla regular season appena conclusa: “Ringrazio chi mi ha scelto e dopo 21 anni mi ha portato al Taranto. Oggi siamo secondi in classifica con grande merito. Un risultato che nessuno avrebbe mai pronosticato. Abbiamo fatto tanti sacrifici, io ci ho sempre creduto. È uno dei più grandi capolavori che ho fatto nella mia storia calcistica. Se ci fosse stato mio padre, avrei sicuramente dedicato questo traguardo a lui”.
Proseguendo, sulle ultime partite e in vista dei playoff: “Questa squadra ha fatto nelle ultime 4 gare un totale di 12 punti. Abbiamo un’identità di gioco ben precisa, nessuno è imprescindibile. Mi dispiace per chi ha giocato meno. Anche i momenti più difficili ci hanno permesso di andare avanti. Noi non facciamo miracoli, quelli li fa Padre Pio, ma possiamo dire di aver fatto un capolavoro calcistico. Ripartiamo dalla giornata di domani. Vogliamo continuare a sognare, abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno”.
Sulla penalizzazione avuta dal Taranto e il possibile rinvio dei playoff: “L’eventuale rinvio dei playoff gioverebbe al Taranto? Io dico che i punti che ci hanno tolto ce li devono ridare. È giusto pagare, ma non in questa maniera così eccessiva. La Lega decide, noi obbediremo. Sono contento perché ci sono delle persone che mi amano, per la gente che mi dice grazie. Io sono un uomo del popolo, lavoro per fare felice la gente. Io sono un uomo d’onore. Questo è un mestiere particolare, il calcio devi averlo dentro. La reazione di Kanoutè alla sostituzione? Non la ammetto, puoi essere anche Van Persie. Io non baratto la dignità, il gruppo viene sempre al di sopra di tutto”.
Sui problemi che il Taranto ha dovuto affrontare durante la stagione: “Abbiamo vissuto con un campo chiuso, abbiamo subito tante ingiustizie. Quindi abbiamo convissuto con una miriade dei problemi, non sapere il nostro avversario non ci fa paura“.
Sull’entusiasmo ritrovato dalla piazza: “Quando sono arrivato sognavo questo. Il mio più grande successo è aver ridato alla gente l’amore per il Taranto, la “tarantinità” alle persone. Ho aspettato tanti anni per questo, ho lavorato tanto per questo. La squadra l’ho costruita io a mia immagine e somiglianza, spendendo pochissimo. Oggi prima della partita ho detto ai miei giocatori: “Quando andavo a scuola non potevo studiare, volevo inventare prima dell’interrogazione di storia. Il professore mi disse: “La storia non si può inventare”. La nostra storia non la può cancellare nessuno, siamo secondi e l’Italia calcistica dovrebbe dirci soltanto chapeau. Ce la giocheremo contro tutti, sapendo che non siamo secondi a nessuno”.
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