Taranto, Capuano: “Non abbandonerò mai la nave. Sindaco? Non crei allarmismi”
In conferenza stampa Eziolino Capuano ha parlato della situazione che coinvolge il suo Taranto e lo stadio Iacovone, commentando le parole del presidente Giove: “Quello che ho visto negli ultimi giorni ha poco a che fare con il calcio. Voglio precisare una cosa. Tanti fanno uno sfogo. Quello di Giove è uno sfogo legittimissimo. Abbiamo riportato con tanti sacrifici un entusiasmo devastante a Taranto, creando le premesse per il presente e soprattutto per il futuro“. E sulle parole del sindaco: “Il presidente Giove non ci ha fatto mancare nulla. Il sindaco non può creare allarmismi di questo genere, suscitando perplessità sia alla squadra che a livello mediatico nazionale”. Ecco le sue parole.
Taranto, Capuano: “Lotto a difesa del mio popolo”
L’allenatore ha poi continuato: “Abbiamo fatto una squadra giovane in un progetto di 3 anni, volendo migliorare la classifica dello scorso anno. Mi sono preso delle responsabilità dicendo questo, ma io dico quello che penso. E non so chi avrebbe detto che non arrivare ai playoff in un campionato così difficile sarebbe stato un fallimento. Penso nessuno. Vedo gente che ha investito tanto e dice che si deve salvare“. Capuano ha poi parlato della questione stadio che coinvolge il Taranto: “Siamo stati vittima di un qualcosa di impensabile ma che può succedere. Non vado a colpevolizzare nessuno, sono sempre stato un garantista. Ma in tutto questo tifosi, città di Taranto, squadra e staff sono le vittime. Ed è un dato inconfutabile. Siamo costretti a giocare ogni tre giorni e non sappiamo dove ci alleneremo. A noi ci impongono di giocare. A noi è stato promesso che avremmo giocato in casa contro il Crotone. Non voglio rispondere al sindaco, ma da quando sono a Taranto a nessun giocatore è avanzato un euro“.
E infine: “A Potenza ho vinto il campionato della dignità, quello più importante. Noi giocavamo sapendo che non avremmo percepito un euro e che saremmo stati radiati. Succedesse anche l’impossibile, non abbandonerò mai la nave. La nave può affondare, io scenderò per ultimo e a nuoto tenterò di arrivare sulla spiaggia, se non verrò travolto dalle onde. In questo casino mediatico cerco di tenere fuori la squadra. I miei pensieri sono sul campo. Devo lottare a difesa della mia proprietà e del mio popolo, della mia Taranto“.