Esclusione Taranto, Dionigi e Laterza in coro: “La piazza non lo meritava. L’augurio è che possano tornare presto”

Davide Dionigi, Cosenza - Credits: Andrea Rosito
L’intervista ai microfoni de LaCasadiC.com a Dionigi e Laterza sulla triste vicenda che ha riguardato il club rossoblù.
L’esclusione del Taranto dalla Serie C è ormai divenuta realtà da qualche giorno. Il club rossoblù non è riuscito a porre rimedio ai gravi problemi societari riscontrati nel corso dell’intera stagione 2024/25 e sarà così costretto a ripartire dall’Eccellenza.
Una situazione che ovviamente, come vi abbiamo già raccontato, sconvolge il girone C di Serie C. La classifica ha subito delle variazioni importanti sia in vetta che in coda.
Aldilà della graduatoria, l’esclusione dei rossoblù priva il girone C di una delle piazze storiche della terza serie del campionato importante, a distanza solamente di un anno dello straordinario campionato disputato con Capuano in panchina.
Di questo fallimento e di tutto ciò che ha riguardato il Taranto in questo 2024/25 da incubo hanno parlato ai nostri microfoni Davide Dionigi, ex calciatore e allenatore della squadra rossoblù, e Giuseppe Laterza, che ha guidato il club dal 2020 al 2022.
Dionigi: “Attorno al Taranto c’è una maledizione. I ragazzini in campo? Uno scempio”
Dionigi, che a Taranto ha vissuto quattro anni tra campo e panchina in C fra il 2007 e il 2011, ha palesato tutta la propria frustrazione per la situazione che ha riguardato il club pugliese: “Sembra che attorno al Taranto ci sia una maledizione. Non riesce a trovare un po’ di pace o una proprietà solida negli anni. Anche quando c’ero io arrivammo primi poi ci fu la penalizzazione e fummo costretti a disputare i playoff. La B persa al 96’, quel Taranto mio non percepiva gli stipendi ma riuscì a battere tutti i record. A livello morale abbiamo scritto una bellissima pagina di calcio“. Il dispiacere nasce, in particolar modo, perchè a rimetterci è la piazza: “A pagarne le conseguenze sono sempre i tifosi, perché quella rossoblù è una tifoseria pazzesca. Facevamo più di 20mila persone in C. Vedere i ragazzini in campo – ha aggiunto Dionigi – è stato uno scempio. Vedere scendere in campo ragazzini a prendere 5/6 gol non è eticamente bello“. Una fine ingloriosa, che però ha posto fine a una sofferenza durata diversi mesi: “Da un lato è anche meglio che sia finita questa sofferenza. Adesso è un paradosso perché ci saranno i Giochi del Mediterraneo e la società è fallita. Purtroppo in Lega Pro sono situazioni che stanno capitando spesso, non voglio entrare in dinamiche tecniche ma va trovata una soluzione perché questi spettaccoli non sono belli. Bisogna mettere regole ferree e dare garanzie importanti, quando fallisce una società è una sconfitta per il calcio. Tante squadre hanno anche perso punti importanti con i cambiamenti della classifica.
“Ma il mio pensiero – ha specificato ancora Dionigi – va soprattutto ai tifosi del Taranto, li ho sempre seguiti e so che hanno dovuto affrontare sempre tante difficoltà. Il passato non è sicuramente positivo ma il classe 1974 ha voluto dar spazio anche al passato vissuto nella città pugliese: “Il ricordo più bello? La semifinale con l’Atletico Roma, siamo usciti a testa alta tra gli applausi. E poi quel gruppo era fantastico, in mezzo a mille difficoltà sono sempre andati avanti. Con qualcuno ci sentiamo ancora, siamo rimasti legati dentro“. Ma cosa succederà ora al Taranto? Dionigi spera in cambio di tendenza: “Futuro? L’augurio che faccio al club è che possa arrivare una proprietà in grado di realizzare un piano stabile e duraturo. Almeno per un periodo più lungo di cinque anni e che non faccia più rivivere alla piazza momenti come questi“. Come in tutte le storie d’amore, l’ex calciatore di Napoli e Reggina è certo di un ritorno nel club in cui ha iniziato la sua carriera da allenatore: “Io l’ho sempre detto che un domani tornerò quando ci sarà l’occasione giusta“.

Laterza: “Servono più controlli anche per garantire finali di campionato non falsati”
Tristezza e rabbia hanno contraddistinto anche l’intervento di Giuseppe Laterza, che a Taranto ha conquistato la promozione in C nella stagione 2020/21: “Sono rattristato, mi dispiace tanto per quanto accaduto. La piazza non merita questo. Non so precisamente le cause che hanno portato a questa radiazione e non mi permetto di giudicare, speravo che per questa meravigliosa città si fosse imboccata la strada giusta. Purtroppo non si può tornare indietro, auguro all’intera città e ai suoi grandi tifosi di tornare il prima possibile a dettare legge nelle categorie importanti“.
Non solo la situazione dei rossoblù, Laterza si è anche esposto su tutto ciò che sta riguardando la terza serie del campionato italiano: “Oggi si parla del Taranto ma non è solo lì il problema, lo dimostrano la Turris e le tante penalizzazioni, qualcosa deve cambiare, non ci sono dubbi. Non so se la riforma sia la soluzione giusta , non siamo noi allenatori a dirlo ma è giusto fare qualcosa. Servono più controlli – ha aggiunto – non solo per garantire l’inizio del campionato ma anche per garantire una parte finale non falsata da penalizzazioni o classifiche rimodulate nel momento più importante del campionato. Togliere punti conquistati sul campo fa rabbia, capisco le società che investono tanto e pretendono campionati sani”.
A cura di Rocco Cristarella e Alessandro Affatato