La Samp con Milan Skriniar e quel gol che gelò la Juventus: alla scoperta di Tommasini, rinforzo del Taranto
Una vita in Serie C, ma l’età è dalla sua parte per fare il grande salto. Credere nei sogni, per realizzarli. Sembra un mantra scontato, ma è la base del successo. Christian Tommasini, dopo un lungo girovagare, è pronto a prendere l’ennesimo biglietto della sua vita. Un viaggio che lo porterà a Taranto in Lega Pro, immerso in un progetto che mirerà in alto. Una terra dove poter crescere ulteriormente, senza pressioni addosso. A 24 anni, dopo l’esperienza alla Paganese, il ragazzo nato a Castel San Pietro è pronto a prendersi ciò che meriterebbe. La prima volta in Puglia, l’ennesima tappa di una carriera variegata anche se ancora molto giovane.
Tommasini, gli esordi alla Samp e l’amicizia con Skriniar e Bonazzoli
Un viaggio che parte da lontano. Dalla Liguria, sponda blucerchiata. Nella stagione 2015-2016 colleziona 1 presenza in Coppa Primavera con la Sampdoria e gioca fino a gennaio col Mezzolara, in Serie D. Nessuna presenza in quarta serie e la paura di non farcela. Poi ancora Genova, ma questa volta Tommasini palesa le sue qualità: 15 presenze, 4 reti e 1 assist. Qui conosce Milan Skriniar e Federico Bonazzoli, ora in Serie A con le maglie di Inter e Salernitana rispettivamente. La prossima fermata si chiama Cesena, ma ancora con la Primavera, dove mette in bacheca 22 presenze 8 gol e 1 assist. Numeri, che gli valgono ancora la chiamata del Mezzolara in Serie D. 37 presenze in tutte le competizioni, 6 gol e 3 assist. Finalmente una stagione da protagonista. Lo tessera il Fiorenzuola, con cui gioca dal 2018 al 2020.
Un lungo girovagare e la voglia di riscatto
Un girovago per definizione, il 24enne cambia poi 4 maglie in due anni: Pontedera, Imolese, ancora Fiorenzuola e poi Paganese. Sempre in Serie C, in tutti e 3 i gironi. Un leader silenzioso, che si è sempre messo a disposizione. Apprezzato da tutti, adesso è carico per la nuova avventura con la maglia granata. La sua ultima esperienza a Pagani è stata importante: 7 reti in 16 presenze. Decisamente uno degli uomini migliori, anche se le sue reti non sono servite a salvare la squadra, retrocessa in Serie D dopo 16 anni. Ma Tommasini aveva voglia di palcoscenici migliori. La D non è più il suo campo, la C la lettera del suo cuore. La sua terra di caccia. Un nuovo biglietto per stupire, una nuova tappa per sognare e riscattarsi dopo la cocente delusione.
E quel gol alla Juventus…
Marzo 2016. Una data che Tommasini non dimenticherà mai. La Juventus accoglie la Sampdoria a Vinovo ed è reduce da ben 12 vittorie di fila. Pioggia fitta, visibilità ridotta. Per i bianconeri segna Kastanos: sconforto e delusione. Poi ci pensa proprio uno sbarbato 17enne a colmare il gap: recupero del pallone a centrocampo e poi dritto verso la porta avversaria. Destro all’angolino a spiazzare Audero e pareggio contro il campione del Mondo Fabio Grosso, ai tempi allenatore proprio della Primavera bianconera. Un tuffo nel passato, aneddoti che solo il calcio a volte sa regalare. L’uomo che non ti aspetti, decisivo contro un grande club, fuori casa. Quello fu il suo giorno, la sue perfette 24 ore.
A cura di Manuele Nasca