Home » Edoardo Tassi: zio Flavio Destro e la Fermana nel destino 

Edoardo Tassi: zio Flavio Destro e la Fermana nel destino 

In nessun ambito come nel calcio il destino è una variabile così fondamentale, nel bene e nel male. Edoardo Tassi lo sa, ma ora vuole lasciar perdere tutte le gli aspetti esterni e godersi questa nuova avventura alla Fermana. “In diverse circostanze sono stato vicino ad arrivare qui e ora finalmente è arrivata l’opportunità”: queste le parole del nuovo attaccante gialloblù arrivato dopo il fischio finale del calciomercato. I gialloblù sono sempre stati nel suo destino, d’altronde come il calcio. 

La famiglia Destro e il Torino di Longo

Edoardo cresce in una famiglia che ha il gioco più bello del mondo nel sangue. A partire da suo zio, Flavio Destro, piemontese di nascita ma ascolano d’adozione. L’ex difensore ha giocato per gran parte della sua carriera ad Ascoli Piceno, città dove Edoardo è nato come suo cugino, Mattia Destro. Nonostante i ruoli siano opposti, sono molti i punti in comune tra le carriere di Flavio ed Edoardo. 

Entrambi hanno portato la maglia granata del Torino nel periodo giovanile; Flavio per una stagione intera, mentre Edoardo solamente per il Torneo di Viareggio. Un’esperienza breve ma fondamentale per la formazione del giocatore guidato dall’allora allenatore Moreno Longo. Avventura che è arrivata dopo la crescita alla Virtus Lanciano dove ha condiviso lo spogliatoio con King Udoh, ora protagonista all’Olbia ma con un passato alla Fermana.  

Tassi: il ritorno a casa, la Fermana e quel maledetto ginocchio

Come Flavio torna poi nella sua Ascoli: lo zio ci ha passato 5 anni da calciatore, mentre lui due stagioni ed una partita della terza. Un pezzo di Fermana c’è anche nel primo anno della sua esperienza bianconera dove gioca con Donato De Pascalis, attuale compagno in gialloblù anche se lungodegente in infermeria. Quell’ultima presenza con l’Ascoli però è il suo esordio in prima squadra in Coppa Italia contro la Viterbese.  

Pochi giorni dopo viene ceduto in prestito alla Reggina, la prima squadra professionistica di zio Flavio. Una buona prima parte di stagione impreziosita da 5 gol fanno ben sperare per il suo futuro in amaranto. Purtroppo però il destino si è messo di trasverso: a marzo si rompe il crociato che lo costringerà a rimanere lontano dal campo per ben 8 mesi. Per questo problema fisico non viene riconfermato a Reggio Calabria per la stagione successiva (dove arriva la promozione in B) e viene girato al Fano (altra squadra allenata da Destro un anno più tardi dal suo arrivo). Ritorna in campo nell’ottobre del 2019, ma colleziona appena due presenze prima di ritornare sotto i ferri per un intervento di pulizia del ginocchio.

 

L’ultima stagione e mezza l’ha passata alla Viterbese che aveva fortemente creduto in lui comprando il cartellino. Purtroppo però, ancora una volta per problemi fisici, ha raccolto una manciata di presenze e un gol. Ora però la Fermana può essere il posto da cui ripartire. Fermo ha fatto spiccare il volo alla carriera da allenatore dello zio Flavio dopo la cavalcata in C e i playoff contro il Monza.  Chissà che non possa avere lo stesso ruolo anche per l’attaccante 22enne.