Gubbio, Taurino si presenta: “Sono ambizioso, ecco perché ho accettato”
La presentazione del neo allenatore del Gubbio Roberto Taurino
In casa Gubbio è tempo di rinnovamenti e presentazioni in vista della prossima stagione. Archiviata la passata, la società rossoblù ha iniziato a programmare il futuro. I cambiamenti ci sono stati, a partire proprio dal ruolo di allenatore.
Piero Braglia ha salutato il club ringraziando la società e la dirigenza per il lavoro svolto. Un discorso nel quale ha evidenziato le ragioni della propria scelta. La motivazione dominante, secondo lui, è la mancanza di impianti idonei per l’allenamento della squadra.
Dal primo di luglio non è più l’allenatore, ecco quindi che da quelle parti ci si è dovuti attivare per non farsi trovare impreparati. La ricerca ha portato i suoi frutti e dopo due anni con Braglia è iniziata ufficialmente l’avventura di Roberto Taurino.
Il neo allenatore del Gubbio si è presentato alla stampa nella tradizionale conferenza di presentazione, spiegando le ragioni che lo hanno portato ad accettare la proposta. Diversi i temi al centro del discorso, tra cui gli obiettivi, il modus operandi e le motivazioni.
Gubbio, Taurino: “Così è nata questa voglia di costruire qualcosa di bello”
Tra le prime ragioni che hanno spinto Roberto ad accettare il progetto c’è innanzitutto l’affinità con l’ambiente: “Con il direttore ci eravamo incrociati per un breve periodo in un’altra realtà, perché poi c’è stata l’esclusione di quella squadra dal calcio professionistico”.
La chiave è stata averlo incontrato: “Ci siamo conosciuti in quel periodo e abbiamo capito che c’erano delle affinità, la piazza la conosco perché ho giocato in Umbria con il Perugia. Tutti gli addetti ai lavori parlano molto bene del Gubbio, il presidente non si perde in chiacchiere ed è così che si fa, bisogna essere pragmatici. Così è nata questa voglia di costruire qualcosa di bello insieme”.
Taurino: “Ho la mia ambizione, sennò sarei rimasto a casa mia”
Ambizione poi è il termine che risuona nelle sue parole: “Io ho la mia ambizione, altrimenti sarei rimasto vicino casa mia. Ho rinunciato ad un contratto perché mi piace questo progetto. Il Gubbio parte da un biennio molto buono ma ora si riparte con una rosa tutta nuova e c’è da capire chi vorrà rimanere e con che spirito”.
Niente proclami, ma un percorso di crescita. Questo il monito di Roberto: “Sicuramente vogliamo mantenere un’ossatura di base, puntando sui giocatori che hanno dimostrato attaccamento alla maglia in questi due anni. Sappiamo che ci confronteremo con squadre che hanno grande blasone e vogliamo farlo con coraggio, senza fare proclami ma con l’obiettivo di fare un percorso di crescita”.