Scelte “contiane” e amore per i giovani, Taurino racconta la sua Virtus Francavilla
“Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince”. Ci perdonerà Ghandi per aver preso in prestito la sua saggezza, ma parlando di calcio e di Roberto Taurino calza a pennello. L’allenatore della Virtus Francavilla sta facendo un ottimo lavoro e ai nostri microfoni ha raccontato i segreti della sua squadra, tra curiosità, amore per i giovani e Antonio Conte, ma con una certezza: “Il calcio è come la vita, non ci sono segreti. Se fai sacrifici ottieni risultati“. Non sarà come Ghandi, ma la sua filosofia è altrettanto significativa.
La Virtus Francavilla occupa attualmente la zona playoff e dopo la bella prestazione contro la capolista Bari (3 a 0), non ha voglia di fermarsi, ma l’allenatore è chiaro: “Non ho notato grosse differenze dalle altre partite, non siamo andati lontani dalla prestazione contro il Palermo. Abbiamo fatto anche contro i rosanero una grande gara, poi il risultato è stato negativo. Dall’inizio del campionato a oggi non abbiamo mai steccato una partita, stiamo avendo una crescita costante. In Italia siamo abituati a vedere solo il risultato e non la prestazione. Il nostro è un processo di crescita iniziato a luglio”.
Giovani ed esperti: l’amore per la linea verde e il rientro di Maiorino
In Serie C aumenta sempre di più il valore dei giovani calciatori e a tal proposito Taurino ha rivelato una scelta societaria: “Ho sposato una linea del club, qui si fa minutaggio per scelta, almeno quattro under per gara. Domenica siamo scesi in campo con sei under dall’inizio. Per noi è un aspetto fondamentale. Ekuban sta crescendo tantissimo, è un ragazzo che caratterialmente ha le sue sfaccettature, ma sta facendo un lavoro su stesso nel vivere la partita. Sta facendo grandi passi in avanti. Domenica è stato il coronamento di un grande percorso di crescita.
Maiorino è un giocatore forte, a causa di qualche problema non ha espresso tutto il suo potenziale. Si è allenato con grande abnegazione. Ce lo teniamo ben stretto e non vediamo l’ora che torni”.
Il 3-5-2 e gli spunti “contiani”, da modulo difensivo a offensivo
Taurino ha le idee molto chiare su chi critica la difesa a tre: “Penso che sia una critica da parte di chi non vive il calcio, non ha una base su cui poggiare. Si può vincere in tanti modi. Ci può essere un’attitudine o un’altra. Il nucleo tattico di una squadra si vede solo ad inizio gara, poi i giocatori vanno in continuo movimento. Anche chi difende a tre può trovarsi a quattro. Le cose determinanti nel calcio sono l’occupazione dello spazio e i tempi di gioco.
Sicuramente Conte ha dato nuova vita e lettura al 3-5-2, rendendolo più offensivo. I grandi allenatori vengono studiati da tutti. Come per il 4-3-3 si prende in considerazione Guardiola o Klopp, per il 3-5-2 si prende Conte. Però non sono un radicale, mi piace questo modulo, ma non credo sia l’unico vincente. All’interno del sistema ci possono essere dei concetti che si possono adattare a tutti. L’importante è valorizzare i giocatori”.
A fine anno sarà contento se…
“Sarò contento se avrò visto in ogni partita la squadra dare tutto con crescita costante. Migliorare ogni allenamento e non accontentarsi, ci siamo dati questo obiettivo. Se faremo questo ci potremo togliere anche qualche altra soddisfazione”.
A cura di Antonio Salomone