Il mondo della C lo conosce come le proprie tasche: ha iniziato tra San Donà e Novara, Pistoiese e la Sangiovannese, si è consacrato nel biennio 2015-2017 a Pordenone, con il salto di categoria. Ci è tornato nel 2019 a Teramo, convincendo e recuperando il pass per una chiamata in B. Con l’esperienza con la Virtus Entella (club con cui è ancora sotto contratto) in B alle spalle, Bruno Tedino dice la sua ai microfoni de LaCasadiC.com sul campionato 2021/22. “Ci sono dei gironi in questo momento che parlano abbastanza chiaro: ci sono già delle prime valutazioni da fare – è la certezza dell’allenatore 56enne – secondo il mio punto di vista, sul piano individuale è cresciuto il tasso tecnico. Invece sul piano atletico il Covid ha cambiato anche il percorso di preparazione delle singole squadre in estate”.
La radiografia passa poi alla vetta dei gironi. Partendo dal gruppo A: “Il Padova è una squadra che ha tutto: parte da una rosa molto competitiva e delineata, costruita con un due giocatori per ruolo. La profondità dell’organico può essere fondamentale. Sulla carta hanno zero difetti – evidenzia – Hanno scelto giocatori, uomini e persone che potevano dare risultati. Hanno una piazza che spinge, un allenatore molto preparato. Poi nel calcio occorre lavorare ogni giorno e credo che il Sudtirol sia un’altra squadra destinata a rompere le scatole, diciamo così. Hanno un allenatore come Javorcic che è molto bravo”. Nel gruppo C, invece, guida il Bari: “La dirigenza si è avvicinata al campionato con grande motivazione e un grande esborso finanziario-economico. Ci sono poi le esperienze che portano vantaggi. La squadra è stata costruita in una certa maniera e i risultati stanno arrivando”. Nel girone B, al momento, c’è maggiore equilibrio: “La Reggiana ha una rosa impressionante, il Modena altrettanto. Sono due squadre che oggi hanno qualcosina in più delle altre. Parliamo di piazze molto importanti per tifoseria e blasone. Un’altra squadra forte è il Pescara, ha una guida capace come Auteri. L’Entella può inserirsi, ha un’ottima società, un ottimo organico e un allenatore motivato”.
Proprio la Virtus Entella fa parte del recente passato: “Per me è stato un posto meraviglioso per lavorare – ammette Tedino – forse per me era il posto giusto nel momento sbagliato. La società è super, la dirigenza ha fatto cose pregevoli ma forse eravamo nel momento in cui occorreva fare un rimpasto dell’organico. Nelle prime sette giornate ma forse eravamo nel momento in cui occorreva fare un rimpasto dell’organico. Nelle prime sette giornate avevamo fatto molto bene, nonostante i problemi legati al Covid. Magari mi aspettavo un pochino più di pazienza, perché poi anche il cambio di allenatore è servito a poco. Spero che abbiano un bel percorso in questo torneo”. Come quello avuto da Tedino ormai cinque anni fa a Pordenone: “Per quella tappa devo ringraziare la proprietà e il ds Giorgio Zamuner che hanno creduto nelle mie qualità dopo una retrocessione brutta da digerire. Abbiamo fatto un bellissimo percorso, sono momenti indimenticabili”.
i volta pagina e si guarda al presente: “Sto studiando e mi sto aggiornando. Sto lavorando in particolare sui dettagli, non mi perdo una partita e ora bisogna fare così. Occorre studiare tutti e aspettare una chiamata, sapendo che occorre essere molto pazienti. Guardo circa 25 partite a fine settimana tra registrazioni e dirette. Ho un’ottima banca dati e oggi occorre essere molto allenatori, gestori e preparatori. Occorre essere più completi di una volta”. Con tre nomi che ammira con particolare attenzione in A: “Mi piace il dinamismo della Fiorentina, il modo di giocare del Milan, l’approccio alla partita dell’Atalanta. Poi c’è Spalletti, che in questo momento è il più versatile. Per me i sistemi di gioco vanno studiati, interpretati ma anche proposti. Occorre adeguarsi al materiale umano a disposizione”.
Italiano, Pioli, Gasperini, Spalletti: un poker di riferimenti. Parola di chi si definisce “coltivatore diretto del calcio” e non fa questioni di categoria: “Una chiamata dalla C? Sono stato abituato a sedermi a parlare con tutti. Ovviamente, se qualcuno vuole fare calcio in una certa maniera ne sono felice. Ho un contratto con la Virtus Entella e vediamo cosa succederà. Se arriva una chiamata di un certo rilievo, ovviamente si ascoltano i programmi. Poi il calcio è calcio dappertutto”.
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