Il cuore giallorosso, un gol per sbloccarsi e una dedica speciale: Bernardotto è tornato
Un gol dal sapore dolcissimo. Una rete che per certi versi ha assunto un duplice significato. Esultare per la prima volta in stagione e dedicare quello stesso gol ad una persona speciale. La scorsa giornata di campionato, per Gabriele Bernardotto, può rappresentare un nuovo inizio. E non è un luogo comune quello nel quale ci addentriamo, ma un dato di fatto.
Bernardotto, gol e dedica: “Giorni difficili, ma ora sono tornato”
Impossibile non portarlo ai nostri microfoni. E infatti non ci facciamo sfuggire l’occasione, partendo da un primo bilancio su questo scorcio di stagione: “I primi mesi li ho vissuti male per via del gol che non arrivava. E’ stato fondamentale l’aiuto del mio allenatore Guidi“. Come dargli torto. Il motivo? Ve lo spieghiamo subito. Se nella vita si è scelto di fare l’attaccante, significa che quella stessa vita sarà dedicata al gol. E se manca per 13 giornate di fila, ma nonostante tutto l’allenatore ti schiera sempre in campo, evidentemente la fiducia non è mai mancata. “Grazie anche ai miei compagni di squadra sono riuscito a venire fuori da un momento complicato, ed è per questo che li ringrazio”.
Mettiamo solo da una parte il singolo. E’ tempo di parlare di squadra: “Per me la stagione del Teramo è stata buona fin qui ma sono certo che possiamo fare di più. Abbiamo avuto alti e bassi che possono starci essendo una squadra giovane. Sono convinto che in classifica avremmo meritato di avere 4-5 punti in più“.
Il gol nel derby al Pescara, oltre a regalare un punto al Teramo, è stata anche l’occasione giusta per ricordare una persona speciale: “Mia nonna è andata via il 13 novembre di 6 anni fa ed il mio primo gol in campionato è arrivato proprio in quella data. C’era anche mio nonno in tribuna e ci tenevo a fargli un regalo. In più, e sono cose che mi sono state dette dalla mia famiglia, la mia rete è arrivata alle 19:10, lo stesso orario di quando mia nonna se ne andava. Credo sia stata lei ad aiutarmi a spingere in porta il pallone”. ( Clicca qui per vedere gli hlts )
“D’Agostino e Di Michele, grazie!”
Esperienze diverse alle spalle, compagni di squadra e allenatori che hanno segnato il suo cammino: “Alla Lupa Roma ho giocato con gente come D’Agostino e Di Michele. Grazie a loro sono cresciuto tanto, due che mi hanno prima avuto in squadra e poi mi hanno allenato. Con Di Michele ho anche esordito in Serie C ai tempi della Lupa Roma e per questo lo ringrazierò sempre. Con D’Agostino sono migliorato umanamente e tecnicamente. Entrambi restavamo ore ed ore in campo con me a dispensare consigli. Mi tartassavano ma mi è stato utilissimo. Se due campioni così ti dedicano del tempo vuol dire che qualcosa vali. Credevano in me”.
“Romano de Roma” e romanista, al Teramo per sognare la Serie A
Di Roma. Fede giallorossa. La Roma alla voce “squadra del cuore” ed un presente che si chiama Teramo. Lì per volere di Guidi, come lo stesso Bernardotto sottolinea: ”Con lui mi trovo benissimo. Si può parlare di tutto, ti puoi sfogare se qualcosa non va. Io ho scelto Teramo soprattutto per lui. Mi ha chiamato e mi ha dato fiducia. Anche in questa stagione quando il gol non arrivava”. Poi però la rete al Pescara: ”Deve essere un nuovo inizio perché ho passato giorni difficili ed ora che mi sono sbloccato devo farne atri. Per un attaccante è l’unica cosa che conta nonostante io sia uno che si spende tanto in campo per aiutare la squadra. Il mio obiettivo è puntare sempre in alto. Il sogno è la Serie A, so che è difficile e che serve lavoro ma voglio fare bene al Teramo per arrivare a raggiungere tutti i traguardi che mi sono prefissato”.