Bomber Fumagalli racconta la favola Giana Erminio: “È come una famiglia”
Umili ma sempre ambiziosi. Si potrebbe raccontare così quella che è la realtà della Giana Erminio, squadra neopromossa attualmente settima nel girone A. A Gorgonzola, paese di 20mila abitanti nella periferia di Milano, la Giana dal 2015 ha fatto conoscere il calcio professionistico, arrivando a confrontarsi con realtà ben più grandi e blasonate. All’ottava stagione in Serie C della sua storia, chi si sta mettendo particolarmente in mostra è Tommaso Fumagalli, che i valori della società di Oreste Bamonte li incarna alla perfezione. L’attaccante classe 2000, prodotto del settore giovanile, è sin qui il capocannoniere della squadra con 9 gol in campionato. Numeri molto importanti, ma che non lo distraggono da quello che è, al momento, il suo unico obiettivo: “Dobbiamo continuare così per salvarci il prima possibile“. Testa solo al presente, godendosi ogni momento di una piccola favola della categoria, che ha raccontato lui stesso ai microfoni de LaCasadiC.com.
L’ambiente Giana raccontato da Fumagalli
La Giana Erminio è sicuramente una delle sorprese di questo campionato, con un avvio che la vede settima nel girone A con 24 punti in 16 partite. Il cambio di passo è arrivato con le ultime 4 vittorie consecutive, frutto di un progressivo miglioramento di tutta la squadra. Momento d’oro anche per Fumagalli, sempre a segno da 3 gare con 4 gol in questo filotto: “Abbiamo avuto bisogno di un attimo di assestamento, dovevamo capire la categoria e conoscerci coi nuovi compagni. Adesso abbiamo trovato un po’ una quadra e i risultati stanno arrivando, speriamo di continuare così“. Una squadra con meccanismi collaudati, dietro alla quale c’è il lavoro di un allenatore molto giovane come Andrea Chiappella: “Il mister ci lascia tranquilli durante la settimana e questo ci fa allenare bene. La domenica poi sta a noi sfruttare le occasioni che ci concede. Il suo lavoro si basa soprattutto sulla tattica. Vuole capire come giocano gli avversari e dopo prepara la partita in base alle loro caratteristiche. Poi è molto bravo a tenere il gruppo unito dal più giovane al più vecchio. È un allenatore con delle prospettive”. Tranquillità che è la parola d’ordine in casa Giana, nonché un valore aggiunto, come al giovane attaccante piace sottolineare: “È un ambiente familiare. Sei tranquillo e non hai pressioni anche se perdi le partite. Certo, anche loro quando devono arrabbiarsi si arrabbiano, però non è come in altre piazze con certe dinamiche un po’ più pesanti“. Una bella realtà a 360°, che punta a coinvolgere al massimo i propri tifosi: “Le iniziative per come l’entrata gratis l’anno scorso che ha portato un sacco di gente allo stadio e i biglietti a 5 euro quest’anno sono volte a rendere questo ambiente ancora più bello“.
Fumagalli: “Non importa che tu venga dalla Giana o dall’Inter, fanno strada i giocatori forti”
Una realtà umile, che si sposa alla perfezione con l’indole di Fumagalli, non a caso cresciuto nei campi della provincia: “Da piccolo giocavo nei pulcini dell’Inter, poi sono stato nella squadra del paese fino a 18 anni. Poi è arrivata la chiamata di Chiappella e della Giana e ho deciso di venire qua a giocare per provarci“. Proprio Chiappella è stato l’allenatore che ha creduto in lui e con cui si è poi ritrovato in prima squadra. Una scommessa vinta, perché ora il classe 2000 è il secondo miglior marcatore del campionato: “Secondo me se un giocatore è forte, che venga dalla Giana o dall’Inter, quando va in una prima squadra dimostra la sua bravura. Ci sono giocatori che escono dalla Primavera dell’Inter e non riescono a sfondare nel mondo del calcio. La verità è quella che ci dice il campo“. Qualità che sta dimostrando nella stagione del suo salto nei professionisti dopo 3 stagioni in Serie D: “Dalla D alla C cambiano i ritmi e la qualità del campionato. Giochi contro giocatori che magari hanno fatto la A o la B. Poi, mentre l’anno scorso incontravi squadre che dovevano far giocare per forza i giovani ed erano più deboli, quest’anno giochi contro squadre che fanno giocare ‘tutti i vecchi’ e quindi sono più forti e hanno più esperienza“. Ciò che dimostra Fumagalli è il fatto di anteporre sempre il “noi” all'”io” e se proprio deve parlare di sé preferisce guardare gli aspetti da migliorare: “Se parliamo di numeri sto andando bene, perché 9 gol comunque sono tanti, però devo ancora migliorare tanto sotto certi punti di vista, soprattutto nello stare meglio in campo, come nella fase difensiva e di pressing. Quindi devo ancora allenarmi tanto“.
Il puma e l’ammirazione per il toro
Mentalità che sta facendo vivere a Fumagalli un grande inizio di campionato, che lo vede protagonista nel tandem d’attacco con Maguette Fall, che ha già portato in tutto 16 gol: “Io e Fall tra le coppie più forti del campionato? Ci troviamo bene, siamo riusciti anche a farci assist a vicenda. Poi però se vai a vedere c’è la Triestina che ha Lescano a 11 e Redan a 7. Speriamo di continuare così per salvarci il prima possibile. Poi magari anche le squadre di alta classifica vedranno il lavoro che stiamo facendo“. Una coppia caratterizzata anche da due soprannomi particolari: “Il mio soprannome è ‘il puma’. Mi chiamavano fuma, poi da giovane in ritiro con la Giana hanno iniziato a chiamarmi puma e da lì è rimasto. La nostra coppia d’attacco è il puma e il mago. Perché ‘mago’ invece? Non ne ho idea, ce lo siamo ritrovati così e lo chiamiamo così”. E, a proposito di soprannomi, il modello del puma nel mondo del calcio è il toro: “Lautaro è un attaccante che mi piace, poi abbiamo caratteristiche e ruoli diversi, però essendo tifoso dell’Inter è quello che guardo maggiormente“. Avvio splendido di campionato sia per l’attaccante argentino che per la Giana Erminio e Fumagalli, che però la parola ‘playoff’ non la vuole ancora sentire: “L’obiettivo è solo la salvezza“.
I segreti del campionato vinto
Per una squadra come la Giana è sempre una soddisfazione confrontarsi con squadre blasonate e con una storia alle spalle di un certo tipo. Per Fumagalli saranno 3 su tutte a giocarsi il campionato: “Adesso per la promozione sono lì Mantova, Padova e Triestina. Ne abbiamo affrontate due su tre e la prossima è con la Triestina. Il Mantova mi ha impressionato, poi con loro non siamo stati lucidi, io compreso, a non sfruttare le occasioni sullo 0-0 e poi abbiamo perso 2-0. Col Padova abbiamo fatto una delle nostre migliori partite, anche lì poi all’80’ abbiamo perso. Però il campionato se lo contenderanno loro, magari potrà inserirsi il Vicenza come quarta anche se è più indietro. Anche noi l’anno scorso eravamo a +11 sulla Pistoiese, poi a un certo punto erano finiti loro a +1“. Il campionato di Serie D vinto nella passata stagione uno dei più bei ricordi della sua ancora giovane carriera. E anche in quel caso, il segreto della Giana per uscire dalle difficoltà è sempre stato lo stesso: “Era una situazione particolare: a Natale eravamo a +11, poi siamo finiti a -1. Se lo avessimo perso sarebbe stato perché lo avevamo buttato via. Anche in quella situazione però il mister ci ha sempre lasciati tranquilli. Anche quella è stata la forza per poter vincere il campionato“. Salto in Serie C che è però solo un punto di partenza per lui, che tra le tante cose che vuole migliorare ha già una qualità su tutte: “Il mio punto di forza è quello di mettere tutto quello che ho in campo, di non arrendermi mai“. Questione di mentalità, difficile da insegnare se non la si ha. Da questo punto di vista, la piccola Giana non ha nulla da invidiare a nessuno.