Padova, Torrente: “Noi penalizzati, non esiste che non ci sia il Var anche in serie C”
Nove minuti dal termine della sfida playoff tra il Padova di Torrente e la Virtus Verona. Juanito Gomez dipinge un arcobaleno sotto la pioggia di Padova e spedisce la Virtus in paradiso. Tiro a giro dal limite dell’area che non lascia scampo a Donnarumma. Un minuto più tardi lo stesso portiere viene espulso dall’arbitro Carrione per un presunto fallo di reazione proprio su Gomez. Il Padova ci prova fino all’ultimo ed in pieno recupero Ceravolo colpisce la traversa. Palo, non è gol e così i biancorossi vedono svanire il sogno di conquistare i playoff. 0-1 e Virtus Verona alla fase nazionale del torneo promozione dove affronterà il Pescara. Il match ha lasciato grande rammarico ed amaro in bocca ai padovani, i quali non hanno gradito a fondo la direzione gara dell’arbitro, complice un rigore non assegnato.
Padova, Torrente: “Mi dispiace uscire così, lo ripeto. L’arbitro è stato decisivo”
Al termine della gara l’allenatore del Padova, Vincenzo Torrente, è tornato così sul match e soprattutto su alcuni episodi: “L’arbitro ha compromesso la stagione del Padova con un errore clamoroso: non puoi non dare un rigore simile (ha concesso punizione dal limite per fallo su Liguori, ma il contatto è avvenuto all’interno dell’area) se sei a un metro da distanza.
Per non parlare dell’assistente di linea, nonché della gestione della gara: c’era un rosso per loro per fallo a gamba tesa e ha estratto solo il giallo, mentre Donnarumma per una spinta è stato espulso. È ora di finirla: siamo professionisti, non esiste che non ci sia il Var anche in serie C. Siamo professionisti come in serie A e in serie B. Facciamo investimenti importanti, e usciamo per un errore clamoroso perché non c’è il Var. L’espulsione di Donnarumma? Sono sicuro che sia stata una furbata di Gomez. Mi dispiace uscire così: lo ripeto, l’arbitro è stato decisivo”.
I numeri della stagione
Un inizio sprint e poi la lenta discesa. Un girone d’andata chiuso al 14esimo posto con soli 23 punti. Una stagione che non rispettava i pronostici di inizio anno. Poi la svolta con l’esonero di Caneo e la chiamata di Torrente. L’uomo giusto al momento giusto. Partenza non eccezionale, poi la squadra ha trovato una nuova identità. Calcio cinico e pragmatico. Allegriano, per certi versi. E in pochi mesi, il Padova ha spiccato il volo. Dalla 14esima alla settima posizione di marzo. Negli ultimi due mesi altre due posizioni guadagnate, fino a chiudere la stagione al quinto posto e meno due lunghezze dal secondo. Hanno aperto la loro post-season con una vittoria di misura sulla Pergolettese. Al secondo si trovano turno di fronte una delle sorprese del girone A, la Virtus Verona che incanta ancora una volta, condannando il Padova ad un’altra stagione in Lega Pro.