“Gli attaccanti vincono le partite, le difese i campionati“. L’aforisimo va attribuito all’inglese John Gregory, ex giocatore ed allenatore, ma in realtà è un concetto che, magari con parole diverse, spesso si sente nel calcio. Questo dogma evidentemente lo conoscono bene anche Torres e Juve Stabia, rispettivamente capoliste nei gironi B e C. Il loro inizio di stagione è stato ottimo. Entrambe dopo nove giornate sono imbattute. I sardi hanno conquistato 23 punti, 7 successi e 2 pareggi. I campani hanno invece ottenuto 21 punti, 6 vittorie e 3 pareggi. E la loro forza è proprio nel reparto difensivo, in cui registrano i migliori numeri a livello europeo.
No non è un’esagerazione. Torres e Juve Stabia sono davvero le migliori difese in Europa. Nessuno nelle prime nove giornate ha subito appena 3 gol. Solo la squadra di Guido Pagliuca e quella di Alfonso Greco, che inoltre hanno registrato sei clean sheets. Come loro, nei top 5 campionati europei, solamente Inter e Nizza. Sia la capolista della Serie A che la seconda in classifica in Ligue 1, hanno però subito rispettivamente 5 e 4 gol. Anche una squadra che fa della difesa la sua arma primaria, la Juventus, è dietro ad entrambe le dominatrici del primo scorcio di campionato di C. La formazione di Allegri ha infatti subito il doppio dei gol: 6 in 9 partite. Stesso numero di reti anche per l’Eintracht Francoforte in Germania ma con una partita in meno giocata. Seguono poi con 7 gol subiti nelle prime nove il sorprendente Bologna di Thiago Motta e i top club del calcio europeo: il Manchester City, il Real Madrid, il PSG, Bayern Leverkusen e Lipsia. L’unica squadra che ad oggi ha fatto meglio della Torres e la Juve Stabia è un altra italiana: il Brescia di Daniele Gastaldello. I lombardi hanno subito appena 2 reti, avendo però giocate sette partite. Due in meno di Torres e Juve Stabia.
Ma da dove nascono i “bunker” difensivi dei sardi e dei campani? Innanzitutto entrambe hanno un modulo predefinito. La Juve Stabia si dispone in campo col 4-3-3. Il 4-3-3 di Pagliuca non è però spregiudicato. I campani registrano, infatti, “solo” il settimo miglior attacco del campionato. Il suo schieramento tattico è improntato sulla cura del dettaglio. All’estro l’allenatore di Cecina predilige la solidità. Inoltre cambia poco da partita a partita: ben quattro quinti della difesa – considerando anche il portiere – ha disputato l’intero minutaggio da inizio anno. Thiam, Bellich, Bachini e Baldi sono stati sempre presenti in queste prime otto giornate con risultati strepitosi e l’unico ruolo difensivo dove sono stati schierati più giocatori è quello di terzino sinistro. Anche qui però c’è un titolare ben definito ed è l’esperto Daniele Mignanelli, che ha giocato ben 679′ degli 810′ totali.
Lo stesso accade in casa Torres. Greco si affida ad un modulo differente, il 3-4-1-2, ma poco cambia. Le variazioni sono piuttosto rare, specie nel reparto difensivo. Quest’ultimo, difatti, per oltre 650 minuti di questo primo scorcio di campionato, è stato composto da Idda, Antonelli e Dametto. I tre stanno mettendo in campo tutta la propria esperienza e, aiutati da un centrocampo altrettanto solido, stanno lavorando benissimo insieme a un portiere altrettanto esperto come Andrea Zaccagno. Queste le loro chiavi del successo: i motivi per cui ad oggi subiscono così poco e per il quale sono in testa ai rispettivi girone. L’arte del difendere è al comando.
A cura di Alessandro Affatato
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