Torres, il patron Pinna: “Non temo una squadra in particolare nei playoff”
Lo scorso week-end, grazie al pareggio al Vanni Sanna contro il Cesena, dominatore del girone B, la Torres ha conquistato aritmeticamente la seconda posizione con 74 punti all’attivo. Per la squadra di Greco l’ultima giornata, in programma contro il Pineto domenica 28 aprile alle ore 20, sarà quindi solamente un test in vista degli imminenti playoff. Sull’argomento spareggi si è esposto a centotrentuno, il patron della squadra sarda: Pierluigi Pinna. Di seguito la sue dichiarazioni.
Pinna: “Sono ottimista in vista dei playoff”
Questo il pensiero di Pinna a proposito degli imminenti playoff: “Qui ci sono le condizioni e il contorno per preparare bene i playoff, non dobbiamo andare a cercare fuori cose che si possono trovare anche qui. Adesso abbiamo venti giorni di lavoro, che speriamo non diventino troppi di più, per cercare di arrivare pronti a questa sorta di finali. Sono certo che mister Greco, che ha fatto un lavoro straordinario creando un’armonia interna sia in campo che nello spogliatoio, troverà le soluzioni giuste per fare bella figura. Non temo una squadra in particolare, viene un po’ la pelle d’oca vedendo i nomi ma dall’altra è una bella sensazione. Capire che la Torres si giocherà la Serie B con squadre che erano in categorie superiori fino a poco tempo fa o che hanno proprietà importanti è sicuramente un grande onore. Io sono ottimista, mi piacciono le sfide, sia a livello imprenditoriale che a livello sportivo. Sennò non avrei preso la Torres”.
“Greco allenatore anche l’anno prossimo? Non ci pensiamo ora”
Sul futuro, invece, si è così espresso il patron: “Greco allenatore anche nel prossimo anno? Adesso dobbiamo pensare ai playoff e a queste partite. Non è il momento di pensarci. Come migliorare la squadra? Questo è già un bel gruppo, chiaramente tutto dipenderà dalla categoria. Abbiamo visto che si può sempre migliorare, sicuramente guarderemo quali sono magari le pedine che ci potranno dare una mano, sempre che sposino il progetto. Noi abbiamo una società che lavora tantissimo con Andrea Colombino che è Footure Lab, che ci permette di valutare una mole importante di dati che vengono poi uniti alla valutazione della storia e dei comportamenti del calciatore. Il campione deve essere un bravo ragazzo, in caso contrario non è da Torres”.