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Dalla panchina con Dybala ai consigli di Italiano: Toscano è ripartito dalla Virtus Francavilla

Marco Toscano non ha paura dei salti e delle rivoluzioni. Lo ha dimostrato in estate, scendendo di categoria e passando da una Virtus all’altra: da Chiavari con l’Entella alla Puglia, sponda Francavilla Fontana. Nel mezzo, oltre 1000 chilometri. Ha scelto la Puglia per ripartire, il centrocampista classe 1997. Lo ha fatto dopo mesi di stop: tutto colpa di un intervento chirurgico per un’ernia bilaterale e un’ernia ombelicale. Andato sotto i ferri ad aprile, Toscano ha rivisto il campo a settembre. “Sono stati mesi pesanti – ammette ai microfoni di LacasadiC.com – ho dovuto dar fondo a tutta la mia forza mentale. La famiglia ha avuto un ruolo essenziale, sono i momenti in cui capisci davvero quali sono le persone che ti vogliono bene. Quando le cose sono facili, è semplice stare al tuo fianco“. Tutto era iniziato con una pubalgia. “Venivo da mesi particolari: ho avuto un infortunio che non riuscivo a superare, ora il peggio sembra alle spalle. Mi manca qualcosa per arrivare al 100 per cento ma solo le partite possono permetterti di recuperare la migliore condizione”.

Toscano: “A 18 anni la panchina in A sembrava una favola. Dybala aveva già mezzi fuori dal comune”

A rendere tutto più complicato, la distanza: “Non sono quasi mai tornato a casa, se non per 20 giorni. Ora però è tutto alle spalle” sorride il centrocampista. Merito anche della fiducia incassata a Francavilla Fontana: “Mi sono ambientato alla grande, qui sembra di stare in famiglia”. Quella di Marco è a Erice, provincia di Trapani. Lì è cresciuto, lì ha dato i primi calci al pallone all’età di tre anni. Altro click. “Ho fatto la trafila nel settore giovanile del Palermo, poi ho intrapreso il percorso tra i professionisti. Da piccolo giocavo da trequartista, poi nelle giovanili del Palermo ho cambiato ruolo“. Il nastro si riavvolge e ci riporta allo stadio Barbera: “Quando a 18 anni vai in panchina in Serie A ti sembra di aver toccato la vetta, invece devi fare ancora tanta gavetta, come è giusto che sia”. Prima della gavetta, però, ci sono state le panchine in Serie A: “Allenava Ballardini – ricorda – c’erano grandi giocatori ma Dybala mi ha colpito più di tutti: non era ancora quello che oggi indossa la 10 della Juve ma si vedeva che aveva delle giocate fuori dal comune”. La 10 della Juventus, un numero non banale per Toscano: “Il mio modello è stato sempre Alessandro Del Piero, l’ho sempre ammirato tanto come calciatore e come persona“. Viene facile chiedergli come se la cavi con i calci di punizione: “Da piccolo ero molto bravo, ne ho provate poche perché fortunatamente ho sempre avuto compagni di squadra molto bravi nel calciare”.

“Italiano ha cambiato il mio modo di vedere il calcio”

Il cammino di Toscano riparte dalla Sicilia. Due anni a Siracusa, poi nel 2018 la C a Trapani. Con 30 presenze, guidato in panchina da Vincenzo Italiano, attuale allenatore della Fiorentina: “Mi ha cambiato il modo di vedere il calcio. Gli fui segnalato dal direttore Laneri, che all’epoca era a Siracusa. Italiano ha inciso tanto sul mio modo di giocare, sul modo di vedere il calcio. Si vedeva che sarebbe arrivato in alto, aveva qualcosa in più rispetto a tanti allenatori”. Esperienza valsa la B a Chiavari: “Sicuramente è stata una bella parentesi, al primo anno a 22 anni avevo fatto molto bene. Purtroppo l’anno scorso c’è stato questo infortunio e ho ritenuto giusto ripartire dalla C”.

“Qui grande gruppo. Il gol? Se segno, pizza pagata per tutti”

Francavilla Fontana, appunto. La classifica dice che la squadra allenata da Roberto Taurino è stabilmente in zona playoff. I punti sono 24, la posizione è l’ottava. Merito anche di un grande gruppo: “Oltre che compagni di squadra, siamo molto amici – racconta Toscano – il giovedì sera andiamo a mangiare tutti insieme e da queste cose si possono trarre anche grandi risultati”. Come il 3-0 di fine ottobre sulla capolista Bari: “Ha rappresentato una soddisfazione enorme però dobbiamo fare in modo che non si tratti di una prova isolata. Alla fine contano sempre tre punti, dobbiamo continuare per far sì che si crei una stagione straordinaria, a partire dal prossimo incrocio contro il Monterosi”. Ultimo click. Quello con focus sul gol. Emozione che a Toscano manca da Pisa-Virtus Entella 0-2. Era l’8 dicembre 2019. Domenica saranno passati quasi due anni da quella data: “Se faccio gol pago una pizza a tutti, anche a voi de LacasadiC”.

Credits Ph. Francesco Miglietta

Luca Guerra

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