Linea (bianco)verde: contro il Foggia si sblocca il giovane Tozaj
Nel secondo turno di Coppa Italia di Serie C, l’Avellino ha superato il Foggia al Partenio-Lombardi per 3-1, sbloccando la partita grazie al primo gol di Enis Tozaj. Alla quinta presenza tra i professionisti, il diciannovenne attaccante si fa trovare pronto al minuto 26, quando colpisce di testa dal limite dell’area superando il portiere avversario Dalmasso, non esente da colpe.
Radici in Albania, presente ad Avellino: il viaggio di Tozaj
Nato il 12 luglio 2004 a Lavagna, in provincia di Genova, il cuore di Enis Tozaj si divide fra Italia e Albania, paese dal quale il padre è emigrato negli anni ’90. Attaccante centrale, in grado di giocare sia da prima che da seconda punta, Tozaj cresce nelle giovanili della Sampdoria, dove arriva all’età di 10 anni. Dopo un breve periodo in prestito nell’under 19 della Spal, rientra a Genova prima di essere acquistato nell’estate 2023 dall’Avellino, dove vuole trovare spazio guadagnandosi la fiducia dell’allenatore Michele Pazienza.
Un futuro tutto da scrivere
“Un’emozione bellissima, aspettavo da tanto il primo gol con i professionisti e sono davvero contento” ha raccontato Tozaj davanti a microfoni e telecamere dopo la grande serata di Coppa. L’attaccante ha speso, inoltre, bellissime parole nei confronti di Pazienza, subentrato a Rastelli a metà settembre: “Ha portato grande entusiasmo – le sue sensazioni – il gruppo è unito e compatto”. Parole di stima nei confronti di un allenatore che ha fatto esordire tra i professionisti Tozaj nella gara di Coppa Italia del 4 ottobre, inserendolo a 20 minuti dalla fine nel 3-0 casalingo al Monopoli. Qualche giorno dopo, il 9 ottobre, Tozaj ha esordito anche in campionato nel 4-1 al Potenza.
Dopo aver giocato, nel mentre, soltanto qualche scampolo di partita, nella giornata di mercoledì il 19enne ha sfruttato al meglio la prima chance da titolare concessagli dal suo allenatore, giocando ben 62 minuti e segnando un gol che difficilmente dimenticherà. Un centro dal significato speciale: “Lo dedico a mio nonno, che da lassù mi segue sempre e mi protegge” il pensiero dell’attaccante. Che ha un riferimento importante alla voce idoli. “Più di qualcuno sul campo evidenzia la mia somiglianza con Cavani – sorride – ma il mio idolo è Messi”. Non si può fare altro, quindi, che attendere crescita di un altro talento lanciato da un campionato sempre più ricco di giovani interessanti. I primi passi sembrano quelli giusti.