Trapani, Antonini: “Se continuiamo a regalare punti, il sogno B diventa difficile”
Il presidente granata aveva già emesso un duro comunicato dopo la gara con il Monopoli ma a Telesud ha ribadito la sua rabbia.
Valerio Antonini non cambia minimamente versione. A distanza di alcuni giorni dall’incredibile rimonta subita dal suo Trapani a Monopoli, il presidente granata non ha fatto alcun passo indietro rispetto a quanto espresso nel comunicato di qualche giorno fa.
In esso il patron aveva definito una “vergogna assoluta” perdere dei punti nel modo in cui lo ha fatto la sua squadra. A ciò aveva aggiunto le proprie personali scuse alla tifoseria per non aver portato a casa una facilissima vittoria.
Inoltre aveva affermato come da quella gara sarebbero arrivate alcune decisioni importanti anche in sinergia con i calciatori per evitare di mandare in frantumi il sogno Serie B.
Concetti perfettamente riscontrabili anche nell’ultimo intervento operato dal presidente ed effettuato a T-Zone, trasmissione targata Telesud. Di seguito le parole di Antonini.
Antonini: “Ormai non è più un caso, è diventata un’abitudine”
Antonini è dapprima tornato sul proprio stato d’animo attuale: “Non sono deluso, ma consapevole del fatto che alcune valutazioni sulla squadra sono state sbagliate. Ormai non è più un caso, ma un’abitudine. Vediamo partite buttate come quella di domenica, abbiamo perso dei punti clamorosi“.
“Abbiamo perso punti – ha aggiunto il presidente – contro squadre che perdono spesso. Abbiamo pareggiato con il Messina che ha avuto un uomo in meno contro di noi per 73 minuti. Le altre squadre non perdonano, se continuiamo a regalare punti il sogno di andare in Serie B direttamente diventa difficile. So già dove andare a intervenire, ma voglio aspettare la partita di mercoledì“.
“Non sono state fatte scelte oculate sul mercato”
In attesa della sfida di domani con l’Avellino, il presidente, però, già ha in mente alcune valutazioni: “Sono consapevole che tutto questo non è un caso. C’è una consuetudine di risultati e di atteggiamenti in campo che sono figli di due cose. Da una parte c’è poca cattiveria e voglia di vincere, che la squadra manifesta in maniera palese ed evidente“.
“E poi – ha ulteriormente proseguito – non sono state fatte scelte oculate in sede di mercato. Quando ci sono 6-7 giocatori che non si vedono e non si sentono, questo diventa un grosso problema. Per fortuna a gennaio potremo intervenire e porre rimedio“.