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Trapani, Capuano: “Il mercato è l’apoteosi del negativo”

Ezio Capuano, allenatore Trapani

Ezio Capuano, allenatore Trapani / credit Trapani

Le parole dell’allenatore del Trapani, Ezio Capuano in conferenza stampa. I granata affronteranno il Crotone domenica 12 gennaio

Tanto mercato in casa Trapani ma è il momento di pensare anche al campionato. I granata infatti scenderanno di nuovo in campo domani, domenica 12 gennaio alle ore 15 nel match del Provinciale contro il Crotone. Capuano inizia subito ricordando: “Il mio pensiero e quello di tutta la società va al dottor Muraca. E’ stato istituzione per il calcio crotonese“. 

Il Trapani è alla ricerca di una svolta dopo la trasferta di Picerno: “Abbiamo fatto un grandissimo risultato. Su un campo difficilissimo fai 0-0 è un grandissimo risultato. Non siamo stati in grado di gestire la maggioranza sul campo“.

Noi dobbiamo migliorare. E’ normale che compattare una squadra è molto più semplice. Più continuità al flusso e gioco iniziale. Nelle fase cruciali delle situazioni dobbiamo essere più incisivi. Basti vedere a Picerno, a Foggia c’era un rigore solare. In partite dove non abbiamo segnato gli avversari non hanno mai tirato in porta. Sono d’accordo che dobbiamo lavorare in fase offensiva ma non solo. E’ una squadra che ha margini di miglioramento notevoli“.

Successivamente l’allenatore parla della sfida del Provinciale: “Io come spesso ho detto, non esistono partite difficili e facili. E’ un girone equilibrato e difficile. Attaccano con tanti uomini e concedono. Giocano con tanti appoggi oltre la riga della palla. Hanno un buon allenatore e in tutte le squadre ci sono situazioni positive e negative. Abbiamo cercato di conoscere a fondo questa squadra e ci auguriamo di ottemperare a quelle che sono le loro fonti del gioco“.

Trapani: il mercato

Non poteva mancare un commento anche sul mercato: “I giocatori che prendiamo sono di prospetto per il futuro. Stiamo cercando di prendere giocatori che hanno la mia visione di gioco per far si che tra qualche settimana sia una squadra da Capuano“. Prosegue: “Io penso che un mercato di 30 giorni è l’apoteosi del negativo per tutte le squadre. Non puoi tenere in un momento del campionato un mercato così lungo. Anche nell’inconscio del calciatore non c’è quella cattiveria. Un giocatore che sa che può andare via con la mente non può essere al meglio. Per il Trapani si siamo corti, se ci sono giocatori che volevano andare via è stato accontentato. Cercheremo di ottemperare a questa situazione“.

Sulle operazioni che svolgerà ancora la società: “Siamo pochi e lo sappiamo. Dobbiamo intervenire su tutti i ruoli. In difesa abbiamo 5 giocatori forti prenderemo il sesto, sugli esterni siamo vaganti, a centrocampo abbiamo problemi mentre  in attacco dobbiamo fare qualcosa assolutamente“.

Ezio Capuano, allenatore Trapani
Ezio Capuano, allenatore Trapani / credit Trapani

Trapani, le condizioni dei giocatori

Un commento anche sulle condizioni dei suoi giocatori: “Seculin non ha bisogno di presentazioni. Mettere Ujkaj è uno dei prospetti più forti in Italia come 2004. Mi viene un dubbio perchè. Io ho avuto il coraggio, che è sempre sottigliezza con paura di metterlo in campo quando ho Seculin come portiere. Per me vale la meritocrazia. Siccome io sbaglio poco, io penso che il valore di Ujkaj valga 2 milioni di euro“. Un commento anche su Kanoute e Zuppel: “Ha un problema fisico, non si allena da 10 giorni. Da quando sono arrivato io non si è mai allenato. Sta facendo cure specifiche e in campo non si è mai allenato. Io domani convoco tutti, ci sarà anche lui ma è difficile che possa giocare. Zuppel invece viene da infortunio e recidiva. Si deve sbloccare ancora. Lo stiamo monitorando e piano piano lo stiamo riportando in condizione“.

Sulla gestione giocatori: “Non è facile, ma penso di avere l’esperienza per gestirla al meglio. Un allenatore è a conoscenza di chi è pronto e vuole rimanere tutto l’anno. Io penso che venire a giocare a Trapani è qualcosa di importante. Abbiamo società forte e organizzata, una squadra importante. Tutti vorrebbero venire. Errori non possiamo farne. Il fatto che non abbiamo voluto rimpiazzare subito chi è andato via è anche legato al fatto che non possiamo commettere errori“.