Nell’arco della sua carriera Rudi Garcia, oggi allenatore del Napoli, dimostra a più riprese il coraggio di puntare sui giovani. Gervinho, Cabaye, Digne, Florenzi, Thauvin, Aouar e il suo gioiello Eden Hazard. Testimonianze lampanti. Cambiano le squadre, ma non la filosofia dell’allenatore francese. E quindi non deve stupire se nel ritiro estivo di Dimaro e Castel di Sangro decide di portare con sé anche alcuni ragazzi della Primavera azzurra. Tra questi c’è il difensore centrale Nosa Edward Obaretin. La giusta ricompensa per chi ha nel DNA il carattere della tenacia e della costanza. Allenarsi, non mollare mai, credere sempre in sé stessi e pazientare. Perché ognuno avrà la sua chance. Nell’attesa contano solo il sudore e il sacrificio. Questa la filosofia di Obaretin, il nuovo acquisto del reparto difensivo dell’A.C. Trento.
Ronco, piccola frazione sulle colline di Forlì. Poco meno di seimila abitanti, paesaggio boschivo, lambita dall’omonimo fiume che circonda una schiera indefinita di vigneti. Questi i luoghi in cui cresce il giovane Nosa Edward Obaretin, nuovo difensore dell’A.C. Trento (QUI LA NOTIZIA). In un contesto dove dare libero sfogo al proprio istinto, alla propria spontaneità e vivere le proprie passioni è del tutto naturale. Proprio come ciò che lo circonda. Elementi che lui stesso ritrova nella Futball Cava Ronco. La squadra in cui Nosa s’innamora del calcio. Perché lì tutto ha una sua forma. Non c’è competizione. Nessuno pretende campioni. Semplicità, divertimento e condivisione. Come piace al ragazzo: naturale. “Lì giocavo, mi divertivo e mi allenavo. Sempre duramente, ma senza pensare ad una possibile carriera da calciatore”. Rivela ai microfoni del sito ufficiale futoballcavaronco.com. Spontaneità evidente. Come quella che mette sul campo. Forse “rubata” all’idolo Neymar.
Pochi fronzoli e piedi per terra. Allenamento e sacrificio. Che, vuoi o non vuoi, viene sempre ripagato. La prova si chiama Cesena FC. Il club bianconero, sempre attento a quello che accade sui campi del territorio mette gli occhi su Nosa. 193 centimetri che gli donano una struttura fisica imponente per difendere l’area di rigore. Scatto fulmineo in ripartenza e imperioso stacco di testa. Caratteristiche che per la troupe degli scout del Cavalluccio meritano molto di più dei campetti amatoriali. Nosa entra nel vivaio cesenate. Un forlivese a Cesena. Storia vista e rivista, ma che lascia sempre l’amaro in bocca dalle parti di Piazza Saffi. Stupore ed euforia. Queste le sensazioni di Nosa alla chiamata del Cesena. “È uno dei ricordi più belli che ho legati al calcio” – rivelerà in seguito. Lui, che di diventare un calciatore quasi non ne vuol sapere perché il calcio è solo passione. Naturale.
Anche sui campi del Centro Sportivo Romagna Centro l’atteggiamento non cambia. Allenamento. Molto e intenso. Concentrazione, sacrificio e spirito di adattamento. I valori di Obaretin con la maglia del Cesena. Minuzioso, preciso, attento ai dettagli e sempre disponibile ad aiutare la squadra. Il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero. Quelli che prima o poi il salto di qualità lo faranno. Come accade al ragazzo di origini nigeriane, ma dal cuore romagnolo nel 2020. A 17 anni arriva la svolta. Valige in mano e si parte. Trasportato da sogni e speranze giunge alla volta di Milano. La storia di Obaretin si tinge di rossonero. L’Under-17 del Milan punterà sul difensore classe 2003. Ambizioni? Sì, quella di crescere. A livello tecnico e umano. In uno dei club più importanti d’Italia.
Umiltà e naturalezza. Sempre. Gli unici ingredienti che portano al risultato di 78 partite giocate tra Under-17, Under-18 e Primavera del Diavolo. Punto di riferimento della difesa, dirige le manovre del reparto arretrato con grande sicurezza. Senza alcuna pretesa. Milanello è l’occasione della maturazione tecnica e caratteriale. Migliora con la palla tra i piedi. Acquista consapevolezza delle sue qualità e quando può cerca anche di avanzare sulla fascia. Lui, che predilige nettamente il ruolo di centrale si presta anche a quello di terzino. “Mi piace moltissimo”. Inevitabile quando sai che nel campo a fianco si allena Theo Hernandez.
Anche in Nosa inizia a maturare l’idea di vivere di calcio. A convincerlo è la chiamata del Napoli nell’estate del 2022. La squadra azzurra preleva a titolo definitivo il ragazzo dal Milan e lo aggrega alla Primavera. L’allenatore Frustalupi fa di Obaretin il perno della difesa della sua squadra. Lo certificano 33 presenze condite da 3 gol. Il pregio di Nosa? La duttilità. Centrale e terzino, come a Milano, non fa differenza. Adattamento, allenamento e sacrificio. Solita ricetta, stesso prodotto. Per conferme citofonare Garcia. L’allenatore della prima squadra, orfano di Kim Min-Jae ceduto al Bayern Monaco non esita un attimo a convocare il difensore del 2003 per il ritiro estivo di Dimaro e Castel di Sangro con la prima squadra.
Juan-Jesus, Rrahmani, Mario Rui e Di Lorenzo. Ammirazione. C’è solo da imparare. Sempre con umiltà e dedizione. Testa bassa e lavorare. Una concezione apprezzata da Rudi Garcia che non ha alcun timore a schierarlo al fianco dei “grandi”. Spal, Hataysport e Girona. Amichevoli estive nelle quali il ragazzo sfodera buone prestazioni. Il Napoli crede sul ragazzo e vuole farlo crescere. Quindi, affinché possa cimentarsi con il calcio professionistico opta per la Lega Pro. Nel contesto in cui tutto comincia. Tra boschi e torrenti. Dove la natura fa il suo corso in maniera inesorabile. Dove il lavoro e il sacrificio sono i valori cardine. Obaretin è da oggi un nuovo giocatore del Trento. Nosa Edward Obaretin: umiltà, istinto, educazione e naturalezza al cospetto di Tedino.
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