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Progredire ed esserne cosciente, Anastasia: “Ancora l’Atalanta, ma il Trento è maturo”

Emanuele Anastasia prima di Trento-Renate (Credits: Michael Giacca)

Il taglio “alla Yamal”, il gruppo e un calcio divertente. Verso Trento-Atalanta U23, Anastasia: “Siamo maturi e in fiducia”

Secondo anno, secondo tentativo e altra partita. Stessa squadra: l’Atalanta U23. I playoff della scorsa stagione sono iniziati e si sono conclusi con una sconfitta per 3-1 proprio sul campo dei nerazzurri. Quest’anno, a casa propria, il Trento avrà modo di disputare una sorta di gara di ritorno a distanza.

Al Briamasco, esatto, come sognava il presidente Mauro Giacca a inizio campionato: “Ci disse che il suo sogno era giocare una partita dei playoff in casa e migliorare il piazzamento dell’anno scorso (decimo posto, ndr). Siamo riusciti in tutti e due”, racconta Emanuele Anastasia ai microfoni de LaCasadiC.com.

Un altro passo in avanti è stato fatto nell’equilibrio e nella costanza, riuscendo a mantenere stabilmente la zona playoff. Con qualche fisiologico inciampo di percorso, ma senza compromettere il lavoro del giorno prima: “L’anno scorso siamo arrivati ai playoff di rincorsa. Quest’anno, invece, è dall’inizio del campionato che siamo qui. È una squadra più matura, con idee e modalità di gioco diverse. Potremmo avere più chance quest’anno per la fiducia, per la condizione fisica e abbiamo anche due risultati su tre”.

Stessa squadra dei precedenti playoff, dicevamo: “Giocano come l’Atalanta di Gasperini, quindi a uomo, corrono dal primo al novantesimo minuto. Hanno una qualità incredibile. Anch’io – come l’allenatore Tabbiani – non volevo prenderla, perché è una squadra che ti porta a fare un lavoro fisico durante la partita maggiore rispetto alle altre. Vlahović sarà il pericolo numero uno, sicuramente. Poi ci saranno Panada, Bergonzi e altri che molto probabilmente c’entrano poco con questa categoria”. Rispetto e riconoscimento del valore altrui, pregio di chi conosce innanzitutto sé stesso: “Penso che nessuno volesse incontrare il Trento ai playoff. Giocheremo a testa alta”.

Il ruolo del gruppo e il calcio divertente di Tabbiani

Quando un allenatore, in conferenza stampa, dice: “Sono una persona felice. I ragazzi mi hanno emozionato e la maggior parte delle partite mi fanno andare a casa felice”, significa che nel gruppo c’è alchimia e coesione. E quando si sta bene, tutto diventa più semplice. Lo conferma Anastasia: “Sia l’anno scorso che quest’anno abbiamo avuto due gruppi incredibili. Parliamo di quest’anno: l’arrivo di Samu (Di Carmine, ndr) ha permesso di migliorarci in qualsiasi cosa. Perché se durante l’allenamento non gli metti un cross giusto, magari si incaz*a e quindi è anche un modo per spronarti a fare meglio. Poi di lui – oltre al giocatore – mi ha sorpreso la persona, come si è inserito nel gruppo”.

Un gruppo unito e che ti stimola a progredire, abbinato a un calcio esaltante. La formula perfetta: “Quelle di Tabbiani sono idee che tutti abbiamo sposato dal 15 luglio, quindi ci sono entrate in testa. È un calcio divertente, che ci permette sempre di attaccare e tirare in porta. Il mister ha dato a noi esterni, agli attaccanti e alle mezzali la possibilità di essere più vicini alla porta e io sono arrivato al doppio dei gol dell’anno scorso: 10, più 5 assist. Per me è stato un passo in avanti”. Essersi migliorati, essere consapevoli di averlo fatto.

Emanuele Anastasia nella partita vinta contro il Vicenza (Credits: Carmelo Ossanna)

Il desiderio Serie B e… Yamal?

Doppiette, gol pesanti, reti spettacolari, su rigore e prestazioni convincenti. Il sogno Serie B esiste ed è legittimo: “Non l’ho mai fatta, ma mi piacerebbe molto confrontarmici. Mi auguro di essere pronto, ma non voglio passare per presuntuoso. È un mio desiderio e quello che sarà, sarà. Quando sono risalito in C, tre anni fa, ho fatto una scommessa con me stesso, perché molti direttori dicevano che ero solo un top player di Serie D. Quindi ho fatto 5 gol e 7 assist al Sangiuliano, l’anno scorso 5 gol e 5 assist e quest’anno ho trovato di nuovo continuità e mi sono migliorato nei numeri, che è la cosa più importante. Quando sono venuto qua, due anni fa, con Zamuner avevamo detto proprio questo: l’obiettivo era incrementare i numeri e ci sono riuscito”.

C’è però un altro aspetto – oltre alle sue importanti qualità calcistiche – che consente di notare subito Anastasia quando è in campo, ed è il biondo platino dei suoi capelli: “Yamal ha visto la mia prestazione e ha detto: “Fammeli fare così anche a me (ride, ndr). Con la mia ragazza continuavo a dire “voglio farmi biondo” e ora speriamo che porti bene come contro il Vicenza”. A domenica sera, per un altro step verso l’alto.