La storia del piccolo Stanislav, da Bucha fino a Trento
Da Bucha a Trento. La storia di Stanislav Arshulik, ragazzino di 10 anni scappato dalla guerra in Ucraina, è una di quelle da raccontare. Il giovane da questa settimana è un nuovo giocatore del Trento, in campo coi pulcini inseguendo un sogno: quello di diventare un calciatore.
Il risveglio dopo l’incubo: Stanislav e il Trento
Stanislav alla tenera età di 10 anni ha già lasciato casa a causa della guerra e ha trovato rifugio in Italia dallo zio. L’amore per il calcio però non conosce né confini e né conflitti. “Stas” (come lo chiamano gli amici) ci sa fare molto col pallone e la società trentina presto lo ha unito alla sua squadra dei Pulcini. “È arrivato un mese fa da Bucha con la sua famiglia e adesso vestirà la nostra splendida maglia”. Così si legge sul profilo ufficiale Instagram dei gialloblù che hanno documentato questo momento con una foto che vede il piccolo ucraino insieme al Presidente Mauro Giacca e al Responsabili dell’Area Base Matteo Cont. “La lingua è un ostacolo solo parziale, perché – dice lo stesso Cont – il calcio è facile, ci sono due porte e una palla e bisogna fare gol”.
La storia del piccolo “Stas”
“La nostra priorità era portare i bambini via dal caos e fargli vedere che la vita va avanti, che c’è qualcosa per la quale vale la pena essere felice, come il calcio“. Queste sono le parole di Tetiana, la madre del piccolo Stanislav, fuggiti da Bucha a causa dello scoppio della guerra. Nel servizio TGR RAI – Trentino, a cura di Laura Galassi, viene raccontato il cammino di “Stas”. Tanti i premi vinti con la squadra di Irpin; da qui la decisione dei genitori si costruire un campetto da calcio sotto casa tutto per lui. Le bombe però hanno distrutto tutto, ma non la voglia di giocare col pallone del piccolo che ha anche già scelto la sua squadra del cuore italiana: il Milan. Il Trento ha dato una nuova casa a Stanislav e a tutta la sua famiglia, pronto a dare un “calcio” a questo periodo.
A cura di Federico Rosa