Trento, Zamuner presenta Italeng e Satriano: “Due attaccanti di buona prospettiva, alziamo il livello”
“Li ho presi per il camio modulo e perché sono due attaccanti di buona prospettiva, poi avevamo Sipos infortunato e non potevamo restare con due punte”. Così in conferenza stampa il direttore sportivo del Trento, Giorgio Zamuner, sui due nuovi acquisti Satriano e Italeng. Il primo arrivato dall’Heracles, il secondo dall’Atalanta U23. I due giovani centravanti (di 20 e 22 anni) si sono presentati alla piazza e risposto alle domande dei giornalisti presenti, spiegando i motivi che li hanno spinti ad accettare il club gialloblù. “Qui perché è una grande piazza, la trattativa non è durata molto”. È questo il succo del pensiero espresso dai due calciatori, felici e motivati per questa nuova avventura.
Trento, Zamuner: “Italeng e Satriano alzano il livello della squadra”
Il primo a prendere la parola è stato Giorgio Zamuner, il direttore sportivo del Trento: “Sono due attaccanti con caratteristiche differenti ma entrambi con grande prospettiva. Antonio più finalizzatore, Italeng punta più fisica. Visto il cambio di modulo e che l’allenatore vuole giocare con 2 attaccanti non potevamo rimanere solo con due punte considerando l’infortunio di Sipos. Questi due acquisti alzano il livello e il peso offensivo della squadra”. Capitolo uscite: “La rosa va riequilibrata e probabilmente ci sarà qualche giocatore scontento che ha giocato meno. Valuteremo questi evenuali malumori. Il Trento è in un momento di difficoltà e l’idea è confermare l’ossatura base ma rinforzarla“. Sul nuovo allenatore ha poi precisato: “Abbiamo deciso si affidare la panchina a Moll Moll perché nonostante abbia poca esperienza ha buone idee”.
Satriano e Italeng si presentano: “Qui perché c’è un bel progetto”
I due attaccanti sono stati presentati oggi in conferenza stampa. Satriano ha spiegato il motivo della sua scelta ripercorrendo in breve le tappe della sua carriera: “Sono cresciuto in Calabria, partivo dal Crotone, poi sono passato alla Roma e sono andato all’estero. Heracles? Una persona deve provare sempre nuove cose. In tanti hanno paura ma io mi sentivo pronto. Ho deciso di venire qui perché mi è sempre sembrata una grande società. È una bella piazza e la trattativa non è durata molto. C’è bisogno di cambiare ogni tanto. Sono stato bene in Olanda ma qualche volta ho dovuto affrontare delle difficoltà anche fuori dal campo – ha ammesso -. È stata una grande esperienza che rifarei e non mi pento di nulla. È un calcio diverso”. Sul ruolo non ci sono dubbi, ma la sua interpretazione per Satriano deve essere ‘moderna’: “Il mio ruolo (attaccante) è più quello di un giocatore che entra al centro del campo e collabora con la squadra più che attaccare la profondità. In Olanda era così. Mi piace giocare da solo ma so giocare bene anche con un compagno”.
Anche Italeng ha fornito le sue “generalità” prima di spiegare il passaggio al Trento: “Vengo dall’Atalanta U23, sono stato al Taranto, Lecco e Montevarchi. L’anno scorso ho giocato di più ma gli anni precedenti meno. Sono venuto a Trento per fare uno step come giocatore. Faccio salire la squadra e ho fatto tanti gol di testa. Sono nato in Camerun. Il calcio è molto differente là perché giocavamo sulla terra battuta. L’atalanta mi ha preso durante un torneo perché io vengo dalla Campania. Sono arrivato in Italia e sono arrivato al Chievo in prestito, poi sono tornato all’Atalanta”.