Triestina, Ben Rosenzweig: “Debiti azzerati, ora puntiamo alla Serie A”
In un’intervista rilasciata a “Il Corriere”, il presidente della Triestina Ben Rosenzweig ha parlato della situazione della squadra.
La Triestina la scorsa stagione ha concluso il campionato in quarta posizione dietro a Mantova, Padova e Vicenza. Ma il sogno Serie B si è concluso ai playoff. Dopo il pareggio, con discussione finale, con la Giana Erminio, è uscita contro il Benevento di Auteri.
Nonostante questa sconfitta, la squadra ha vinto il campionato economico. Infatti il nuovo presidente americano Rosenzweig ha chiuso i contenziosi e ora punta a creare un nuovo centro sportivo: “Il calcio non ha più confini. Adesso avremo il centro sportivo“.
Nell’intervista rilasciata a “Il Corriere“, il presidente ha trattato differenti temi. Tra questi la città: “Trieste è una città bellissima al crocevia di molte culture, con una storia affascinante. É anche una città molto viva, con alle spalle i bacini dell’Austria, della Croazia, della Slovenia: senza alcun dubbio una città da Serie A. Per l’economia, il turismo e anche il calcio: riporteremo la Triestina in A».
Un giovane investitore che ad Atlanta ha creato un fondo con il quale ha comprato la Triestina salvandola dal fallimento e scommettendo su una squadra che non vede la Serie A da oltre 60 anni. Acquisto che porta a soddisfazioni: “Volevo investire nel calcio che ha ormai varcato i confini di un semplice sport per arrivare a occupare ambiti culturali più ampi e, quindi, in grado di connettersi con audience più vaste e con un più alto grado di diversity”.
“Questo non accade solo nelle città che hanno grandi squadre, da Milano a Napoli. Anche club mono blasonati possono innescare processi simili se mandano al pubblico il messaggio giusto e sono inseriti in una collettività, in una città importante come Trieste“.
Triestina, Rosenzweig: “C’era una squadra che stava per retrocedere quindi ho deciso di provarci”
Il presidente commenta l’acquisto della Triestina: “C’era una società gestita male che stava per retrocedere dalla Serie C ed era sull’orlo del fallimento, cosa che avrebbe costretto la squadra a ripartire da zero, dai dilettanti. Mi sono chiesto perché una città importante e con uno stadio bello e moderno come il Nereo Rocco dovesse rassegnarsi a restare nelle retrovie del calcio”.
“Poi mi sono innamorato di una città che secondo me ha grandi potenzialità economiche e turistiche, anche per il sovraffollamento che affligge la vicina Venezia. Mi sono chiesto dove vorrei passare il mio tempo se avessi successo con i miei vari investimenti. E ho deciso di puntare su Trieste».
“Siamo ambiziosi. Vogliamo stringere il rapporto con la città e i tifosi”
Il presidente non nasconde il suo obiettivo: “Siamo ambiziosi. Vogliamo stringere il rapporto con la città e con i tifosi, commoventi nel loro sostegno alla squadra anche in anni deprimenti, rafforzando la squadra e anche offrendo nuovi servizi come il nuovo centro sportivo della Triestina a Muggia che sarà aperto anche al pubblico“.
A conclusione un commento sullo stadio: “Mentre lo stadio, se avremo la concessione — e rapporti con Regione e Comune sono ottimi, ci hanno accolto benissimo — diventerà anche luogo per concerti, fiere ed altri eventi: un peccato usare una struttura di così grande valore solo 19 volte l’anno».