Triestina-Padova: gli opposti che si attraggono
Prima separate, poi unite, poi divise ancora. Trieste e Padova. Due città la cui storia racconta di avvicinamenti e distacchi l’un l’altra che segnano il corso della formazione di una macroregione geografica al cui interno sono raccolte svariate identità: il Triveneto. È questa cornice culturale, storica e folcloristica che accompagna i tifosi di Triestina e Padova allo scontro al vertice che chiuderà il turno di andata del girone A di Serie C. Seconda contro terza. Attacco contro difesa. La miglior didascalia per il lancio di questo match. Una gara che sarà avvolta da una grande e calorosa cornice di pubblico. E che vedrà i giuliani fare ritorno nel loro stadio: il Nereo Rocco. Tra esortazioni a seguire le squadre, numeri di fattura invidiabile e attesa palpabile Triestina-Padova sarà il regalo natalizio perfetto per gli appassionati.
Il derby del Triveneto
Dalla Venezia Euganea istituita nell’Ottocento comprendente Venezia, Padova, Rovigo, Verona, Vicenza, Treviso, Belluno, Udine. Alla Venezia Giulia del primo dopoguerra con Gorizia, Trieste, Pola e Zara. Fino alla creazione delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia nel 1947. Così nasce il Triveneto la macroarea geografica del nord-est italiano. Un’unione di città, popoli e territori esteso per quasi 40.000 km quadrati. Lì, dove Unione è sinonimo di pallone. Quella Triestina che dall’alto dei suoi 39 punti occupa il terzo posto della classifica del girone A di Serie C e che, sotto la guida di un esperto Attilio Tesser, non ha nessuna intenzione di lasciare nulla di intentato. Compreso provare a battere l’invincibile Padova – secondo a una lunghezza – di Torrente in quello che è un derby che mette radici nella storia di genti e tradizioni. Venerdì 22 dicembre alle ore 20:45 andrà in scena il big match tra Triestina e Padova. Una partita dai molteplici significati per le due squadre. In special modo per capitan Malomo e compagni.
Il protagonista? Il Nereo Rocco
Dopo diversi mesi trascorsi “sempre in trasferta” i ragazzi di Tesser torneranno a giocare al Nereo Rocco. Per la gioia dei propri tifosi che accolgono la notizia come solo i veri appassionati sanno fare. Garantendo la loro presenza in massa sugli spalti. Sono già oltre 5.000 i biglietti venduti che sommati ai 4.000 abbonati all’Unione raggiungono la cifra di oltre 9.000 spettatori presenti. Una risposta alla squadra e alla società. Anche al direttore generale triestino Alex Menta, il quale sui propri canali social avanza una richiesta piuttosto esplicita: “Venerdì sera ne voglio 12.000 allo stadio”. 12k di spettatori per un derby del Triveneto che non è mai una banale partita di pallone. Spostandosi in Veneto la sostanza non cambia. Botteghini affollati, code sostenute e trepidazione delle grandi occasioni all’ombra del Santo. Dove oltre 1.000 tifosi padovani si aggiudicano il ticket per il Rocco e organizzano pullman a tutto spiano per affrontare la trasferta in Friuli. Il risultato del campo lo determineranno solo i giocatori, ma se questo è il clima che si respira sugli spalti, forse, un vincitore è già proclamato.
Triestina-Padova: attacco contro difesa
Triestina-Padova. Attacco contro difesa. Non c’è definizione migliore per descrivere quello che attenderà gli spettatori del Nereo Rocco nella diciannovesima giornata del campionato di Serie C girone A. Il fiuto e la fame sotto porta di Lescano contro la difesa invalicabile del Padova composta da Perrotta, Dellì Carri e Belli. E poi quel Donnarumma forza 100 (LEGGI QUI) che di subire gol non ne vuole proprio sapere. Ci sono solo 11 reti al passivo alle sue spalle che certificano il divieto d’accesso agli avversari. Stessa cifra per l’argentino di Tesser a parti invertite. Già, perché dei 39 gol messi a referto dalla Triestina 11 portano la sua firma. Secondo nella speciale classifica marcatori del girone A e una costante ricerca nel massimizzare il risultato: segnare. C’è poi il compagno di reparto dal dribbling facile Redan che segue a ruota: 7 gol per lui.
Adorante? La nota dolce dell’allenatore. Reti che contribuiscono al terzo posto in graduatoria della sua squadra e che permettono di affrontare il derby del Triveneto con un distacco di un solo punto dalla seconda: il Padova stesso. Quanto ai veneti c’è un unico aggettivo per descrivere la loro prima parte di stagione: imbattibili. Sono l’unica squadra del calcio professionistico italiano a non aver ancora perso una partita. Difesa solida, calcio ruvido e deciso con qualità visibili. Dalla fantasia e l’abilità nell’impostazione di Varas, passando per gli inserimenti di Radrezza e Fusi. La velocità e i cross dalle fasce di Capelli per le punte Liguori e Bortolussi. Con l’ex Cesena che torna a segnare con regolarità. Queste le basi del progetto Padova secondo disegnato da Torrente. Una squadra che insegue il Mantova capolista a suon di punti. Quelli non mancano mai. Ma un derby è sempre un’altra storia. Triestina-Padova: gli opposti che si attraggono.