L’ammirazione per Cassano e Palombo, la Serie A con la Sampdoria: chi è Trimboli, il prossimo rinforzo del Mantova
Quando le idee sono chiare, solide, concrete e sostenute dai risultati è giusto non cambiarle. E’ il caso del direttore sportivo Christian Botturi. Dal capolavoro di Sesto San Giovanni dove costruisce una Pro all’insegna della freschezza e dell’entusiasmo di un gruppo di ragazzi legati dalla sola passione per il calcio alla nuova sfida Mantova. La strategia non cambia. Giocatori giovani, appassionati e colmi di voglia di stupire. Così si giustifica l’innesto in biancorosso di Simone Trimboli. Lui, solo 21 anni e già un’esperienza e una maturità tali da regalargli la possibilità di giocare in Europa. Ci torneremo. Un cuore genovese a tinte blucerchiate e un sogno mai nascosto che da Mantova vuole continuare a costruire.
La linea verde che piace al Ds Botturi continua anche a Mantova
Retrocessione sul campo. Riammissione nelle aule giudiziarie (QUI LA NOTIZIA). Si riassume così l’estate del Mantova. A maggio scorso è Serie D. Oggi, a un mese dall’inizio dei campionati è di nuovo Serie C. Lo stabilisce il Consiglio Federale della FIGC in seguito alla mancata iscrizione del Pordenone. Una notizia che riaccende gli animi dei tifosi biancorossi. Il Mantova sarà ancora una squadra professionistica. Ne è consapevole il direttore sportivo Christian Botturi. Costruire una squadra solida che mischi l’esperienza e la freschezza dei giovani. E’ questa la filosofia dell’ex Ds della Pro Sesto. Simone Trimboli? L’ultimo tassello sul progetto Mantova a firma Botturi. Centrocampista di qualità, classe 2002, prelevato dalla Sampdoria, 5 presenze in Serie A e un trascorso all’estero. Requisiti per essere scelti dal manager del Mantova? Presenti. Con l’aggiunta di un entusiasmo e una ricerca di riscatto personale che rendono l’avventura del neoacquisto dei lombardi ancor più intrigante.
I primi calci alla Don Bosco con Cambiaso
Trimboli, una carriera, sin qui descrivibile nel classico detto “casa e bottega”. Genovese di nascita, cresciuto tra caruggi e campi da calcio con un unico obiettivo: arrivare in Serie A. Nel capoluogo ligure non c’è scampo. Fin dalla tenera età i genovesi sono chiamati a fare una scelta. Soprattutto se il filo conduttore delle giornate dei bimbi è il pallone. Genoa o Sampdoria? Il dilemma. Vale anche per Simone Timbri. Anche se, forse, nel suo caso è tutto già scritto. Fin dall’inizio quando ancora quel pallone è solo il colore delle sue giornate. Nella squadra del Don Bosco dove, a sua insaputa un derby della Lanterna lo sta già vivendo. Sì, perché in quella piccola società di quartiere gioca anche un certo Andrea Cambiaso che di lì a qualche anno indosserà il rossoblù del Grifone. Quei colori che nel cuore di Trimboli rimarranno per sempre le sfumature dell’eterno rivale. Lui, cuore sampdoriano fin dalle origini.
L’ammirazione per Cassano stimola la passione di Trimboli: la Sampdoria
Nasce e cresce nel quartiere di Sampierdarena. Destino, fatalità o coincidenze? Solo Simone ha la risposta. In pochi anni il pallone diventa il compagno di vita. Gioca, si allena e si diverte. Ha una marcia in più dei suoi amici. Ha quel talento visibile e naturale. Istintivo, passionale e invidiabile. Che lui stesso ritrova nel giocatore che più lo stimola a continuare ad inseguire il suo sogno. Di cui ammira ogni singolo gesto tecnico. L’emblema della purezza: Antonio Cassano. Un giocatore che di gioie, sorrisi e soddisfazioni dalle parti di Genova ne regala più di qualcuna. Occhi luccicanti, sogni che iniziano a prendere forma nella mente e un entusiasmo indescrivibile. Entrerà nel settore giovanile doriano a otto anni e non ne uscirà più. Dai pulcini alla Primavera. Anni di crescita umana e professionale utili per mettere le basi alla sua carriera. Quella ad alti livelli che sogna da sempre. Magari vissuta con la maglia della Sampdoria.
La fiducia di Tufano e la fascia di capitano nel segno di Palombo
L’approdo alla Primavera blucerchiata è il coronamento del sogno del Simone bambino. Ambizione, concentrazione, sacrificio e amore per la maglia. Le caratteristiche che colpiscono Felice Tufano, allenatore della squadra. Il tutto condito da un talento indiscutibile. Tufano affida il centrocampo della Primavera a Simone. Mediano di nascita e adattabile come mezzala. Lucidità e visione di gioco degna del regista. Non solo tecnica, anche una spiccata nota di leadership che gli consegna il riconoscimento più prestigioso. La fascia di capitano che diverrà un tutt’uno con la sua pelle.
Passione, amore e fede per quei colori. Educazione nei piedi e nella vita. Sempre presente con parole di conforto e incoraggiamento ai compagni perché il bene della squadra viene sempre prima. Un modo di esprimersi studiato e assimilato negli anni ammirando il suo idolo: capitan Angelo Palombo. Nella testa di Trimboli il postulato è semplice: essere capitani è essere Palombo. Gli bastano i pochi metri dal tunnel del Ferraris fino al centro del campo mano nella mano con l’ex Inter, quando ancora fa il raccattapalle, prima di una partita di Champions con il Metalist per accorgersi dei valori del “suo capitano”. La Sampdoria di Simone Trimboli. La tempra del genovese al servizio del calcio doriano. Un percorso impeccabile che culmina nel campo più prestigioso della città. Quello dello stadio Marassi.
Con i consigli di Candreva, Murru e Caputo Trimboli realizza il suo sogno
È il 2019, il centrocampista è reduce da una buona stagione con la Primavera. Se ne accorge anche Roberto D’Aversa, allenatore della prima squadra, che decide di aggregare il ragazzo alla prima squadra per il ritiro estivo. Non si allontanerà mai più dai grandi. 18 anni e la possibilità di allenarsi con capitan Quagliarella. Come lui nessuno. E poi Candreva, Murru e Caputo. I suoi mentori. Uno per reparto, così per non farsi mancar niente. Lo accolgono, lo aiutano, lo consigliano. Modelli dai quali plasmare la sua crescita da professionista. E continua a cullare, giorno dopo giorno, quel sogno che sarà il faro del suo viaggio. Con l’umiltà, la pazienza e la passione che i colori doriani impongono.
Desiderio che si realizzerà nel marzo del 2022 quando Marco Giampaolo, allenatore della squadra, lo getta nella mischia della Serie A. Lui, tifoso doriano sempre presente in curva. Simone Trimboli fa il suo esordio. Con la maglia per lui più prestigiosa. Le diapositive del suo viaggio iniziano a scorrere nella sua mente, gli occhi brillano come il mare di Genova e i sogni prendono vita. Gli stessi che lo spingeranno ad accettare il trasferimento in Ungheria, al Ferencvaros con un unico scopo. Tornare in Italia forgiato per mettersi al servizio della sua Sampdoria. La retrocessione del club in Serie B? Il dolore più grande, anche oltre centinaia di chilometri.
Con la Sampdoria “nel cuore” il viaggio di Trimboli riparte da Mantova
Oggi il blucerchiato è dipinto nel cuore del classe 2002 in maniera indelebile certificato dal sigillo dell’amore. Tra i campi di Bogliasco s’innamora non solo della Sampdoria, ma anche di Valeria, la sua attuale fidanzata. Lei, calciatrice della Sampdoria Women. “Galeotto fu quel pallone”, parafrasando Dante. Simone Trimboli è pronto ad un nuovo debutto: quello in Lega Pro. Educazione, talento e senso di appartenenza al servizio del Mantova.