Gli insegnamenti di Buffon e la ‘danza’ tra i pali: ora l’esordio in Serie A. Chi è Martin Turk
“Punta alla luna, mal che vada ti fermi alle stelle”. Martin Turk questo viaggio l’ha intrapreso da tempo e ancora non ha intenzione di fermarsi. Lui, però, tra le stelle ha già avuto la possibilità di camminare. Gli allenamenti con Buffon, i consigli del connazionale Handanovic e i paragoni con Oblak. Diciannove anni e un futuro ancora tutto da scrivere in un libro iniziato a Koper, Slovenia. Nella partita di oggi, contro la Juventus all’Allianz Stadium, Dejean Stankovic ha deciso di mandarlo in campo dal 1′ a causa dell’infortunio di Audero. Proprio nello stadio dove il suo maestro Buffon ha conquistato 7 scudetti
Quando vuoi fare il calciatore sai che devi crescere in fretta, anche lontano da casa. Ed ecco che con la valigia carica di sogni, Martin è partito alla volta dell’Italia. Prima i provini con Roma e Genoa e quel ‘no’ indigesto da mandare giù, poi il Parma. La possibilità di crescere laddove qualche anno prima era nata la stella di Buffon. Analogie di un predestinato, l’esordio in B e la voglia di continuare a ‘danzare’ tra i pali. Dopo i primi mesi alla Reggiana, in un amore mai sbocciato del tutto, ora il salto è quasi triplo. Turk alla Sampdoria come vice Audero, altra chance importante per imparare e crescere da chi, come lui, ha avuto lo stesso maestro.
Turk, la Reggiana e l’amore sbocciato a metà
Da Parma a Reggio Emilia. Un viaggio comodo, di qualche chilometro. Superato il ponte dell’Enza per passare dal gialloblù al granata. Dalla B alla Lega Pro per continuare a crescere in un ambiente importante e con la voglia di vincere. Turk alla Reggiana, ‘mi manda Buffon’, e la concorrenza di Venturi e Voltolini da superare. La nuova avventura parte bene, titolare nonostante lo scetticismo di tanti tifosi.
L’esordio, i primi voli e anche i gol subiti. Quelli che hanno fatto storcere il naso a tanti. I dubbi della tifoseria, ma non quelli di Diana che a più riprese l’ha difeso a spada tratta in conferenza. Una decina di presenze totali prima di lasciare spazio a Venturi, ‘figlio di Reggio’ e idolo della piazza. L’amore tra Turk e la Reggiana è sbocciato soltanto a metà. Nel calcio può succedere, ma anche in queste situazioni si può imparare tanto. Esperienza, lavoro sul campo e mentalità vincente. Questo sicuramente si porterà dietro Martin dall’avventura granata. Ora il salto in A per rispondere alla chiamata della Sampdoria.
‘Dolcetto o scherzetto?’: la prima chiamata in A e i consigli di Handanovic
Riavvolgiamo il nastro della carriera di Turk. Da Reggio Emilia torniamo a Parma. Qui Martin è arrivato giovanissimo, ancora leggermente acerbo. Un potenziale importante su cui c’è da lavorare per trasformare il diamante grezzo in un gioiello perfetto. Poche stagioni tra U17 e Primavera poi subito il salto in prima squadra. “Ehi Martin, oggi vieni con noi a San Siro”. Più o meno deve essere andata così la sua prima convocazione coi grandi. Il 31 ottobre alla Scala del calcio: ‘Dolcetto o scherzetto?’. Una serata di Halloween vissuta tra emozioni e idoli. Spettatore non pagante di Inter-Parma terminato 2-2 e il timore di avvicinarsi ad Handanovic.
Capitano dei nerazzurri e sloveno, proprio come Martin. I due gol subiti e l’arrabbiatura lasciano spazio ai sorrisi e ai consigli. Il numero uno dell’Inter a colloquio con l’allora diciasettenne portierino gialloblù. Una serata diventata poi una giornata di scuola per Turk. Poi la maglia di Handanovic portata a casa come cimelio e tutt’ora custodita con cura in un quadra in casa.
Gli insegnamenti di Buffon e l’esordio col Parma: le analogie col passato
Da San Siro alla Serie B dopo la retrocessione del Parma. La conferma in prima squadra e la possibilità di allenarsi al fianco di Buffon. Un viaggio tra le stelle, partito da Koper dicevamo. Beh Turk nel giro di pochi mesi ha vissuto un sogno ad occhi aperti. La possibilità di poter ‘rubare’ i segreti del mestiere da chi a 44 anni suonati riesce ancora a essere decisivo tra i pali. Lavorare fianco a fianco con un campione del Mondo ti porta indubbiamente a migliorare. Conoscere concetti nuovi e vedere prospettive diverse rispetto a quelle vissute fino a poco prima.
Oltre 25 anni di differenza e gli insegnamenti come quelli di un padre al proprio figlio. Poi le analogie con il passato. 22 febbraio, il Parma è di scena a Pisa. Buffon e Colombi sono infortunati, tocca a Turk difendere la porta dei gialloblù. Personalità e voglia di farsi notare contro la capolista. Martin si è disimpegnato con grande freddezza. Abile con i piedi e attento tra i pali e alla fine si è portata a casa clean sheet e un punto. Proprio come nel lontano ’95, quando un giovane diciassettenne al Tardini fermò il Milan. Corsi e ricorsi storici, anche se per il vero ed effettivo passaggio del testimone ancora c’è tempo.
Dalla Lega Pro alla Serie A: Turk è pronto a ‘danzare’ con la Sampdoria
Dall’amore sbocciato a metà alla Reggiana fino alla chiamata della Sampdoria. Un passo triplo da un giorno all’altro. I blucerchiati cercano un vice Audero e lo sloveno è quello giusto per fare le veci del capitano blucerchiato. La possibilità di crescere e di continuare a ‘danzare’. Già perché a 6 anni Martin aveva provato a cimentarsi con la danza dopo aver visto alcuni ballerini alla Tv. Dalle mezze punte ai tacchetti, Turk ha capito sin da subito quale dovesse essere il suo vero amore. Dal teatro al campo da calcio, Martin ha continuato a danzare con leggerezza tra i pali. Ora la nuova avventura per continuare il suo viaggio tra le stelle: oggi sarà per lui la prima in Serie A, puntando sempre più in alto.
A cura di Simone Brianti