“Non è affatto l’anticamera del fallimento“. Questa la frase con la quale Antonio Colantonio ha voluto rassicurare i tifosi della Turris in merito al futuro della società. La notizia del ricorso al Tribunale per la ristrutturazione dei debiti aveva assunto toni e contenuti allarmistici. Dalle colonne de “Il Mattino” il presidente del club campano ha spiegato il motivo della richiesta di accesso allo strumento dello stato di insolvenza, sottolineando come quest’ultimo sia previsto dal Codice della crisi d’impresa. Di seguito, le dichiarazioni rilasciate al quotidiano.
“Sì, la Turris ha chiesto al Tribunale di Torre Annunziata di avvalersi di un accordo di ristrutturazione dei debiti. È uno strumento a disposizione delle società per far fronte a fisiologiche situazioni di insolvenza. Inoltre è uno strumento di legge, cui peraltro si ricollegano ulteriori effetti benefici in termini di alleggerimento, chiarezza e pianificazione di debiti e scadenze. Invece ho sentito e letto cose assurde. Non è vero che la Turris ha un’importante esposizione debitoria nei confronti di fornitori e creditori privati: se così fosse stato, non avrebbe potuto chiedere di avvalersi della ristrutturazione del debito ai sensi dell’art. 44 del Codice della crisi d’impresa. E nemmeno rientrano in questa esposizione debitoria gli stipendi dei calciatori, che la Turris sta regolarmente pagando, perché l’iscrizione al prossimo campionato non deve nemmeno lontanamente essere compromessa“.
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