Da bomber a presidente, Udassi: “La B con la Torres sarebbe un sogno”
Dietro il grande inizio di campionato della Torres si vede la mano del suo presidente. Sassarese di nascita, tifoso prima e attaccante poi della squadra rossoblù dal 1998 al 2005. Stefano Udassi dal 15 luglio 2021 è rientrato a casa, in veste di presidente. Con un obiettivo chiaro e subito raggiunto al primo tentativo: riportare la Torres tra i professionisti. La squadra che sta stupendo tutti nel girone B e non solo nasce da lontano, con un progetto nato 3 anni fa e che proprio nell’anniversario dei 120 anni del club ha un sogno in grande. Raggiungere quella Serie B mai disputata nella sua storia e sognata pure dallo Stefano Udassi giocatore.
Udassi: “Le cinque vittorie motivo di orgoglio, normale ora l’interesse attorno alla Torres”
A punteggio pieno nel girone B, per il presidente Udassi è sicuramente un motivo di soddisfazione. Stesso record di squadre più blasonate, senza bisogno però di scomodarle: “Non ci paragoniamo a quelle grandi squadre, ma è un motivo di orgoglio. Normale che ora attorno alla Torres ci sia molto interesse ed è una cosa che ci fa enormemente piacere, sia per i nostri tifosi ma anche per noi. Iniziare questa stagione nel migliore dei modi da la possibilità di lavorare in una certa maniera, con più serenità ed entusiasmo. Allo stesso tempo non manca la responsabilità, perché comunque c’è da dare sempre risposte a chi ci sta vicino.”
“Grande unità di intenti, la vecchia guardia ha fatto capire il peso della maglia”
Gruppo coeso, obiettivi chiari e il rispetto della maglia tramandato. Sono queste le cose che più di tutte hanno colpito il presidente Udassi in questo inizio di campionato: “Vedo veramente grande unità di intenti da parte di tutti, non parlo solo della squadra ma anche dello staff tecnico. Il mister è il condottiero, sta facendo un ottimo lavoro. I ragazzi hanno creato in pochissimo tempo un gruppo molto unito, questa è veramente una cosa molto importante in un girone molto difficile e competitivo come il nostro. La “vecchia guardia” ha fatto subito capire l’importanza della maglia, di quello che è il senso di appartenenza.”
Udassi: “Il progetto nasce 3 anni fa, la proprietà voleva una squadra sarda”
Per chi come Udassi ha sempre avuto la Torres nel cuore l’obiettivo primario da presidente non poteva che essere il ritorno tra i professionisti: ”Il nostro progetto nasce da lontano, è il terzo anno alla guida di questa società. La proprietà ci mette da sempre nelle condizioni migliori per poter lavorare. Il primo anno in Serie D abbiamo fatto le cose di fretta perché la società è stata acquisita il 15 luglio, a un mese dall’inizio del campionato. Anche l’anno scorso sappiamo tutti quello che è successo, con il ripescaggio. È iniziato tutto da lì, in base all’esperienza che abbiamo fatto nei precedenti due anni. Non ci siamo voluti far trovare impreparati. Sono un’ottimista, ero fiducioso perché conosco le persone che sono a capo di questo progetto: Andrea Maddau e Pierluigi Pinna. È indubbio che abbiamo puntato molto sull’aspetto “sardo”, con giocatori di grande spessore tecnico e umano. Sardi e sassaresi, riportarli a casa è anche l’incipit della nostra proprietà Abinsula.”
“Greco allenatore di sostanza, siamo felici di continuare con lui”
La figura di Greco fondamentalmente nel guidare il gruppo già dall’anno scorso, con la salvezza raggiunta dopo il ritorno dell’allenatore romano in panchina: “Alfonso è una persona molto riservata, di poche parole ma di molta sostanza. Siamo molto felici di continuare il progetto insieme. Il momento in cui ci siamo separati l’anno scorso è stato alla fine un bene sia per noi che per lui, rivela il presidente Udassi. Abbiamo capito chi avevamo perso e pure per l’allenatore è stato un momento di riflessione. Siamo ripartiti ancora più uniti e consapevoli della bontà del nostro progetto.”
Udassi: “Questa squadra ha potenzialità da scoprire, vanno salvaguardate le realtà della Lega Pro”
La vittoria nel derby contro l’Olbia ha rappresentato un attestato di forza per la Torres, decisa a recitare un ruolo da protagonista: “È stata una vittoria importante sotto tanti aspetti, anche per la rivalità territoriale. Oltre al risultato, conta come è arrivato il successo. Questa squadra sa della sua forza grazie alla consapevolezza arrivata da questo inizio di campionato, ma siamo solo alla quinta giornata e ci sono ancora potenzialità da scoprire. I primi tifosi della squadra siamo noi, c’è un senso di responsabilità verso la città ma non solo: vediamo molto fermento in provincia e in Sardegna in generale. Questo sicuramente ci da maggior entusiasmo, ma non abbiamo assolutamente la presunzione di pensare che siamo diventati dei fenomeni. Ci vuole sempre massima umiltà, questo è il nostro credo”. Prossima avversaria la Juventus Next Gen e sul progetto secondo squadre Udassi è chiaro: “È sicuramente una bella vetrina per i giovani, ma ci sono altre 58 squadre in Lega Pro che rappresentano tutta l’Italia. Realtà che danno valore, spessore alla categoria. Un fatto che va rispettato.”
“La Torres è la mia vita”
Cosa rappresenta la squadra della città per un sassarese è difficile da spiegare, Udassi ci prova: “Quando parlo in prima persona di Torres mi emoziono sempre. È la mia vita. Sono nato e cresciuto a 100 metri dallo stadio, ho avuto poi la fortuna di indossare quella maglia per sette anni. Ringrazio la proprietà che mi ha dato questa grandissima gioia di lavorare per la squadra della mia città, sono una persona fortunata. A volte penso ancora sia un sogno, un grande onore ma anche onere per il senso di responsabilità verso le persone che mi hanno scelto e verso i tifosi.”
Udassi: “Non facciamo proclami, ma possiamo fare un campionato da protagonisti”
Dopo averla sfiorata da giocatore, il sogno per Udassi sarebbe raggiungere quella serie B mai giocata da quelle parti. Ma il presidente non si sbilancia: “È solo l’inizio, ci vuole veramente molto equilibrio. Siamo in un campionato davvero difficile, con squadre molto blasonate che hanno il chiaro intento di andare in Serie B. Fare previsioni e proclami in questo momento è prematuro e fuori luogo. Godiamoci il momento e vediamo partita per partita che succede, ma la Torres a mio avviso può fare un campionato da protagonista. Quel sogno lo accarezziamo un po’ tutti, la B l’ho solo sfiorata da giocatore. Gli obiettivi non vanno dichiarati ma raggiunti, c’è un progetto. Ci piace lavorare e dare risposte sul campo. A proposito ci stiamo muovendo sulla questione stadio per arrivare alla capienza di 4999 spettatori.”