“Tornerà Ascoli-Samb in C”, Eusepi: promessa mantenuta

Credit: US Sambenedettese
Lo storico derby andrà in scena in un nuovo palcoscenico: quello dei professionisti.
“Chi ha giocato Ascoli-Sambenedettese, non può avere paura di niente”, una citazione che -molto probabilmente- rientra tra le più iconiche del calcio italiano. A pronunciarla, come saprete, fu Carlo Mazzone, che di derby importanti ne ha giocati diversi.
Ed è stato proprio uno dei tanti “Derby del Tronto” a cambiare il destino del compianto allenatore. È il 3 marzo 1968, giorno in cui si frattura tibia e perone. Un infortuno grave che segna, però, anche una svolta incredibile per la sua carriera. Perché dopo quello stop pesante arriva una proposta quasi inaspettata da parte del presidente Costantino Rozzi: lasciare gli scarpini per la panchina.
E le parole dell’indimenticato “Carletto” incarnano, più di ogni altra cosa, tutta l’essenza di una gara che racchiude aneddoti ed emozioni speciali. Un appuntamento che, finalmente, andrà nuovamente in scena sul palcoscenico dei professionisti, pronto a regalare (e regalarsi) nuove storie da raccontare.
“Ce la metteremo tutta per raggiungere il nostro obiettivo che, senza nasconderci, è quello di vincere il campionato”, aveva dichiarato qualche mese fa Umberto Eusepi, esperto attaccante della Sambenedettese. Promessa mantenuta. E lui, l’uomo dai gol pesanti, è pronto a trascinare la sua squadra anche in questo nuovo appuntamento.
Attesa
Trentanove anni, è questa la lunga attesa che ha separato Ascoli e Sambenedettese. L’ultimo derby tra le due squadre si è infatti giocato il 1 giugno 1986, gara valida per la terzultima giornata del campionato di Serie B. Uno 0-0 finale che consenti ai rossoblù di conquistare la salvezza, mentre per i bianconeri era già partita la festa per la promozione in Serie A.
Attesa e desiderio, ma soprattutto voglia di ritrovarsi dopo tanti anni. La promozione in Serie C della squadra di Palladini permetterà infatti alle due squadre di tornare avversari sul campo, tra sano campanilismo e pura passione. Un match che vive anche, e soprattutto, di cultura e tradizioni, e che finalmente andrà di nuovo in scena tra i professionisti.

Destini incrociati
Ferruccio e Costantino, due grandi simboli del derby tra Ascoli e Sambenedettese. Presidenti che hanno saputo accendere la passione delle due tifoserie, accompagnandole a vivere emozioni indimenticabili. E c’è un nome, nella rosa rossoblu, che incarna alla perfezione quello spirito. Perché Alessandro Zoboletti, nipote proprio di Ferruccio, è cresciuto calcisticamente nell’Ascoli ma è nato tra le magiche sinfonie del “Tempio del Tifo”. Lui che ha vissuto la Curva Nord e, adesso, corona il sogno di tornare tra i professionisti con quei colori.
Destini incrociati, come quelli di Ottavio Palladini e Vittorio Massi. Le guide, in panchina e dietro la scrivania di presidente, che hanno saputo trasformare i sogni di una piazza affamata di calcio in piacevole realtà. Loro, sambenedettesi veraci, pronti a rivivere il grande derby da un’altra prospettiva. “Paura di niente”, è arrivato il nuovo tempo di Ascoli-Samb.