I lavori al Ballarin costringono i granata a giocare al Sandrini almeno fino ad ottobre.
L’Union Clodiense dopo la storica promozione in Serie C ha già una certezza: fino ad ottobre non potrà disputare le partite casalinghe al Ballarin. A causa dei lavori nel proprio impianto, la squadra granata giocherà al “Mario Sandrini” di Legnago.
La stagione 2024/25 che sancisce il ritorno tra i pro dopo quasi mezzo secolo di assenza, per la squadra veneta partirà, perciò, distante dal proprio pubblico. I granata affronteranno la prima parte della propria stagione lontano dal Ballarin poichè l’impianto di Chioggia deve subire un’importante serie di lavori che lo rendano a norma per i campionati professionistici.
Sui tempi non c’è alcuna certezza ma è sicuro che lo stadio non sarà a disposizione almeno sino ad ottobre. Per questo l’Union Clodiense il 4 giugno, data in cui bisognerà presentare la domanda di iscrizione alla Serie C, indicherà appunto il “Mario Sandrini” di Legnago come stadio in cui disputerà le proprie partite casalinghe.
La conferma è arrivata dal presidente Boscolo Bielo negli scorsi giorni. L’impianto sportivo del club veronese, anch’esso militante nella terza serie del campionato italiano, può ospitare 2152 spettatori tra la tribuna centrale e il settore ospiti.
L’Union Clodiense ha vissuto una stagione incredibile. Infatti il club del presidente Boscolo Bielo ha conquistato la promozione in Serie C con largo anticipo. Era il 14 aprile, quando i ragazzi di Andreucci battevano per 2 a 1 la diretta concorrente, le Dolomiti Bellunesi. E così a distanza di quasi 50 anni la prossima stagione la squadra di Chioggia giocherà il campionato di Lega Pro.
Sono stati 80 i punti raccolti, frutto di 25 vittorie, 5 pareggi e solo 4 sconfitte. Numeri importanti che hanno permesso all’Union Clodiense di raggiungere una categoria che mancava da tempo. I meriti, oltre che dell’allenatore Andreucci, però, vanno fatti anche al direttore sportivo Cavagnis, che ha allestito una squadra competitiva sotto tutti gli aspetti. Dal reparto difensivo, dove sono solo 17 i gol subiti, a quello offensivo.
“Volevamo una squadra completamente nuova, ma con giocatori che avevano già vinto dei campionati”. Sono state queste le parole del ds Cavagnis in un’intervista rilasciata a SerieD24. Detto fatto. Da Aliu a Mauri, da Munaretto a Buratto, che con l’aiuto dei tanti giovani in rosa hanno riportato l’Union Clodiense è di nuovo in Serie C.
Le prime partite tra i professionisti non si giocheranno in quello stadio che ha visto i ragazzi di Andreucci esultare più volte, per quello bisognerà attendere i lavori che omologheranno lo stadio agli standard della Lega Pro.
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