Lo sguardo di Jari punta verso l’alto. Di solito lo fa prima di disegnare uno dei suoi cross o passaggi artistici, quelli con cui è diventato tra i migliori assist-man d’Europa – il primo in Italia. Questa volta, invece, Vandeputte è commosso: sta ammirando la curva del Catanzaro. “Guarda là, guarda là”. In campo medico la chiamano “Sindrome di Stendhal”: è quel senso di seduzione e vertigine di fronte a qualcosa di artisticamente maestoso. Per il belga, però, è come guardare la sua stessa opera. Si perde nella propria creazione. Un po’ come quando Michelangelo alzò lo sguardo per contemplare i suoi dipinti sulla volta della Cappella Sistina. Perché anche se in questo caso è stata tutta la squadra a portare il Catanzaro in Serie B, Jari non può che essere orgoglioso delle sfumature di colore che ha inciso sull’affresco promozione. Seducenti e ammalianti, ma soprattutto decisive.
Una mente calcistica superlativa e due piedi brillanti. Il genio del centrocampista belga si può riassumere così. Per conoscere l’uomo, però, bisognerebbe andare a scavare più in profondità. Sensibile con la palla ai piedi e davanti a quelli che sono i suoi tifosi, al compimento di un sogno. Durante la festa promozione al termine della sfida con la Gelbison, infatti, sono i suoi occhi a brillare. La voce fa fatica a uscire limpida, è strozzata. Scuote la testa e sbuffa; non ci crede: “Non ho parole, è un momento indescrivibile. Se è il più bello della mia carriera? Sì. Ma ci saranno momenti più belli che arriveranno, insieme con questi colori”. È una promessa d’amore: quando gli viene chiesto di rinnovare il matrimonio anche l’anno prossimo ride. E poi torna ad ammirare la curva: “Godiamoci questo momento, guardate in quanti sono venuti qua. È proprio bello, non ho parole”.
Qualche pennellata qua e là, per dare la base di colore sulla tela. Il resto lo hanno dipinto gli altri giocatori del Catanzaro; eppure, è impossibile evitare di pensare che questo quadro non sarebbe stato lo stesso senza Vandeputte. Le traiettorie disegnate in campo tra i gol e soprattutto gli assist hanno incantato tutti i tifosi giallorossi e gli appassionati della Serie C. Lo ha fatto per 30 volte: 11 le reti e 19 i passaggi vincenti. Numeri di un altro pianeta, da autentico fuoriclasse, capace di partecipare a più di un terzo del mostruoso numero di gol stagionali del Catanzaro (88).
E tra poco sarà il momento di pensare alla Serie B. La stessa giocata col Vicenza e poi abbandonata, per tornare in Calabria a completare un quadro già avviato. Ora Vandeputte ne inizierà uno nuovo. La tela è diversa, ma il soggetto è sempre lo stesso: il Catanzaro. Saranno i suoi compagni ad aiutare a completarlo, eppure la prima pennellata sarà ancora la sua. Quella più delicata e affascinante. E c’è chi, come fatto da lui davanti alla sua curva, è già pronto ad alzare lo sguardo per ammirarla.
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