Serenamente realista, consapevole delle difficoltà, ma non rassegnato: così Stefano Vecchi alla vigilia di Palermo-FeralpiSalò, ritorno della semifinale playoff. Domenica 29 maggio, alle 21, il fischio d’inizio del secondo dell’ultimo atto della doppia sfida tra siciliani e lombardi. Si riparte dal 3-0 in favore dei rosanero, corsari lo scorso mercoledì.
L’allenatore riavvolge brevemente il nastro ripartendo, in conferenza stampa, proprio dalla gara di andata: “I meriti del Palermo sono evidenti. Ci hanno creato problemi così come lo hanno fatto a tutte le altre squadre che hanno finora affrontato. Sono stati bravi a capitalizzare situazioni di gioco con cui sanno far male. Sui gol subiti, però, ci abbiamo messo del nostro così come in fase offensiva fallendo il rigore e non concretizzando qualche buona azione. Non siamo stati abbastanza precisi. Abbiamo cercato di giocare, lo dimostra il 60 per cento di possesso palla a nostro favore, ma il calcio è strano e alla fine abbiamo perso. Abbiamo commesso delle ingenuità, ma ha inciso anche la qualità dei loro attaccanti. Lo dimostrano i gol di Floriano, che fa ancora la differenza, e l’eurogol di Soleri. Nel secondo tempo meritavamo il gol e non siamo riuscito a trovarlo, subendo il terzo”.
Vincere con 3 gol di scarto per andare ai supplementari. Farlo davanti a 35mila e passa spettatori. In un tempio del calcio, lo stadio Barbera. Non propriamente una passeggiata di salute, ma non resta che provarci, come ha detto anche Vecchi: “Dobbiamo essere migliori, più determinati e concentrati. Serve maggiore attenzione nelle due fasi. Andiamo a Palermo cercando di fare la nostra partita, giocando il nostro calcio. Magari il vento cambierà con qualche episodio a nostro favore. Non andremo in campo all’arrembaggio per cercare di recuperare il risultato prestando il fianco alle ripartenze del Palermo. Una delle loro armi migliori. Dobbiamo cercare di fare una partita equilibrata. Sappiamo che va giocata una partita importante per capire se quella piccolissima probabilità di riaprirla saremo in grado di coglierla. La qualificazione, bisogna essere onesti, ce l’ha in mano il Palermo”.
E ancora un altro passo indietro, tra amarezza e orgoglio: “L’umore negli spogliatoi, dopo la partita di andata, non era dei migliori. Un po’ di delusione c’è stata, ma ai ragazzi ho ricordato che tanta gente è giù in vacanza mentre noi siamo ancora in corsa. Abbiamo riempito il nostro stadio e andremo a giocare davanti a una cornice di pubblico strepitosa. Dispiace non essere riusciti a esprimerci al massimo e aver perso davanti a tanta gente che era venuta a vederci per la prima volta. Ora cerchiamo di onorare la stagione e provare a vedere se siamo in grado di realizzare un’impresa”.
La squadra ha ricevuto una visita particolare prima della partenza, quella del presidente Giuseppe Pasini: “Ha voluto incitarci, fa piacere. Quando le cose non vanno per il verso giusto la cosa migliore è aiutare e non bastonare. Il presidente si è dimostrando un leader usando le parole giuste con una squadra che ha dato tanto, tutto, onorando la maglia come faremo anche a Palermo. Abbiamo tempo per pensare al futuro. Pensiamo a dare il massimo e a chiudere, nel caso in cui dovessimo essere eliminati, senza un’altra sconfitta”.
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