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Vicenza, Della Morte: “La città riconosce in noi qualcosa di speciale”

Della Morte Vicenza

Della Morte crediti Martina Cutrona www.lacasadic.com

Ecco le parole di Matteo Della Morte, attaccante classe 1999 del Vicenza ai microfoni de “La Casa di C – Talk”

I biancorossi sono stati protagonisti fin qui di un inizio di stagione molto positivo: la squadra di Vecchi occupa il secondo posto nel Girone A, a -5 dal Padova capolista. Un ottimo ruolino di marcia a cui ha contribuito il classe 1999, che fin qui ha collezionato 16 presenze e messo a segno 5 gol e 1 assist.

Della Morte ha parlato del momento in casa Vicenza: “È un periodo dove le cose stanno andando per il verso giusto, sia come squadra che a livello personale. Ora ci aspetta una partita difficile contro la Triestina, una squadra che ha appena cambiato allenatore e che ha valori importanti nonostante la classifica“.

A proposito di allenatori, l’esterno ricorda la sua esperienza alla Pro Vercelli dove in panchina ha avuto un certo Alberto Gilardino: “Sono cresciuto a Vercelli, per me è una seconda casa. Sono stati anni stupendi, ho un bellissimo ricordo. è una società che lavora bene con giovani. Quando posso vado a trovarli, ho molti amici che porto sempre nel cuore. Gilardino mi ha impressionato per la sua umiltà fuori dal normale, era quasi imbarazzato quando parlava dei suoi successi“. Sul rapporto con Stefano Vecchi: “Dal suo arrivo abbiamo subito cambiato marcia. Con lui mi trovo molto bene, è un allenatore che ti lascia molta libertà, non ti dà troppi compiti e ti sa parlare al momento giusto“.

L’esterno ha fissato gli obiettivi per la stagione in corso: “Spero di segnare presto sotto la curva, è sempre un’emozione speciale. Mi piacerebbe arrivare in doppia cifra, risultato che ho raggiunto solo nella stagione in cui sono passato dalla Pro Vercelli al Vicenza. La cosa più importante però è continuare con queste prestazioni di squadra“.

Della Morte: “Vicenza è da categoria superiore”

Della Morte ha poi parlato del suo rapporto con il padre Ivano, anch’egli calciatore del “Lane”, tra il 2001 e il 2002: “È stato il primo a dirmi di venire qua. A Vicenza si respira calcio vero, è una piazza che non c’entra nulla con la Serie C, ma che deve stare in Serie B e Serie A. Mio padre mi ha consigliato fortemente di venire qua, ne parliamo spesso, viene a vedere le partite“.

Sulla città: “Ringrazio i tifosi, sento un affetto speciale e ogni domenica cerco di ripagarlo nel miglior modo possibile. Ho visto tante persone allo store. La gente ha grande passione, riconosce in noi qualcosa di speciale ed è ancora più bello. Di Vicenza mi piace molto anche il baccalà (ride, ndr)”.

Vicenza Squadra
Vicenza Squadra, crediti Martina Cutrona, www.lacasadic.com

“Con Golemic c’è un rapporto speciale. Sarà sempre il nostro capitano”

Sulla vita fuori dal campo: “Sto con i miei compagni, ho diversi amici fuori dal campo con cui passo del tempo insieme. I più simpatici dello spogliatoio sono Costa, Zamparo e Della Latta“.

Infine un pensiero su Golemic, il capitano biancorosso che non ha ottenuto l’idoneità sportiva e agonistica e che per questo non può scendere in campo: “Per noi era ed è un punto di riferimento, un capitano con la C maiuscola e una persona speciale. La sua assenza si sente, ma ci è sempre stato vicino. La sua parola ha sempre un effetto diverso, sa il bene che gli vogliamo, c’è un rapporto speciale che va oltre il calcio. Sarò sempre con lui e spero che si tolga soddisfazioni nel calcio o in un altro ambito professionale. Ci frequentiamo anche fuori dal campo, tra di noi c’è un rapporto stretto. Ha dato tanto a piazza, alla società e sarà sempre il nostro capitano“.