Dal (quasi) capolavoro di Vecchi alla rincorsa al Padova: il 2024 del Vicenza
Il riassunto del 2024 del club biancorosso
“Quando la perfezione… non basta”. Si potrebbe riassumere così il 2024 del Vicenza. Un’annata sportiva molto positiva, addirittura storica in alcuni momenti. Ma che non ha portato al club di Renzo Rosso la tanto agognata Serie B. Categoria, anche oggi, difficile da raggiungere per merito di un Padova invincibile, capace di mettere, al momento, ben 10 punti tra sé e i vicini di casa biancorossi, nonostante un cammino da “prima della classe”.
Un anno che si apre e si chiude nel segno di Stefano Vecchi. Allenatore, già vincitore in categoria alla guida della Feralpisalò. Arrivato nel dicembre del 2023 per sostituire un Aimo Diana che non è riuscito a trovare la giusta alchimia per far rendere quella che sulla griglia di partenza si presentava come la “squadra da battere”.
Vecchi raccoglie un Vicenza spento, involuto, distante da una tifoseria in aperta contestazione. Dopo una vittoria poco convincente contro l’Alessandria ultima in classifica e qualche balbettante partita, il tecnico riesce a ridare identità e anima alla squadra: 23 risultati utili consecutivi, record storico per il club veneto.
Ronaldo, fino ad allora oggetto misterioso, prende le chiavi del centrocampo. Costa torna l’inesauribile motorino della corsia mancina visto l’anno prima a Foggia. Della Morte conferma le aspettative riposte su di lui da tutta la piazza. Franco Ferrari torna a segnare a raffica. Cuomo si dimostra rinforzo azzeccatissimo per sistemare la retroguardia; con lui anche Golemic cambia decisamente passo.
La cavalcata playoff tra successi e infortuni
Il Lane, di fatto, non perde più. Dall’ottavo posto iniziale arriva vicina al titolo di miglior terza classificata dell’intera Serie C: dietro solo alla sorprendente Carrarese di Calabro. Il Menti ritrova entusiasmo, e ai playoff diventa un fattore. Nonostante un calendario pieno di insidie, il Vicenza stravince nell’ordine: Taranto, Padova e Avellino, qualificandosi per la finale.
Contro i campani la squadra inizia a perdere i propri pezzi più pregiati. Prima è il crociato di Ronaldo a fare crack, privando la squadra del proprio cervello. Poi l’espulsione di Golemic, con conseguente doppia giornata di squalifica che impedisce al difensore serbo di disputare la doppia finale contro la Carrarese. Poi l’altro crociato saltato: quello di Ferrari. Il Vicenza, dopo lo 0-0 del Menti, si presenta disarmato allo Stadio dei Marmi. E assiste impotente al gol di Finotto che regala ai toscani una storica Serie B.
Un centrocampo da inventare, ma con tanta voglia di provarci ancora
Anche la stagione 2024/2025 non parte sotto i migliori auspici. Lo stesso Golemic, infatti, a luglio non riceve l’idoneità all’attività agonistica. E il Vicenza si ritrova privato della propria spina dorsale, a differenza di un Padova in grado, saggiamente, di ripartire dal gruppo dell’anno precedente. Cambia solo l’allenatore: al posto di Torrente viene scelto il giovane Andreoletti.
Arrivano rinforzi importanti, come Morra, Zamparo, Leverbe, Rauti e Della Latta. Dal Taranto torna uno Zonta rinvigorito dall’anno in prestito. Dopo un inizio non perfetto (doppio pareggio contro una Giana Erminio in 10 e contro l’Albinoleffe del grande ex Giovanni Lopez), la squadra torna a macinare punti e vittorie. Cade, pur giocando bene, nello scontro diretto contro il Padova, ma si rialza subito.
Non basta, però, per reggere il ritmo della banda patavina. Il Lane, con i 44 punti attuali, sarebbe saldamente al comando degli altri 2 gironi di Serie C. Ma la piazza vuole di più: serve alzare l’asticella per provare a tenere il ritmo dei rivali vicini. E, se necessario, riprovare la rincorsa ai playoff.