Amarezza e consapevolezza: Vicenza, per la B c’è ancora una possibilità

Il Vicenza insieme ai suoi tifosi (Foto_ Sartore) _ www.lacasadic.com
Il Vicenza perde 3-1 a Trento e dice addio al sogno promozione diretta.
Rimane l’amarezza, per un grande percorso non sufficiente però a centrare l’obiettivo più ambito: la promozione diretta. Il Vicenza esce sconfitto dalla trasferta di Trento nell’ultima giornata di campionato e deve lasciare onori e gloria ai cugini del Padova, ai quali è stato sufficiente un pareggio a Lumezzane. Un Lane che chiude a 83 punti la propria regular season. 25 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte.
La differenza, alla fine, come molti tifosi biancorossi temevano, l’hanno fatta i due scontri diretti contro i ragazzi di Andreoletti. La sconfitta dell’andata, all’Euganeo, con la rete di Liguori a infliggere la prima sconfitta stagionale alla squadra di mister Vecchi. Ma ancor di più il clamoroso gol del pari di Spagnoli al Menti al ritorno, a regalare al Padova non solo un punto insperato, ma pure il vantaggio degli scontri diretti.
I biancorossi dovranno ora recuperare energie fisiche e mentali per preparare i playoff. Ipotesi che, dopo la stagione precedente, con un Vicenza spossato e privato tra infortuni e squalifiche, dei propri uomini migliori, uscito sconfitto dalla finale di Carrara, non entusiasma pubblico e squadra. Ma che rappresenta una seconda chance per centrare il salto di categoria che il club da anni continua a invano a rincorrere.
Vicenza che, da miglior seconda, si presenta come favorita numero uno, e che potrà contare sul formidabile catino del Menti, dove la squadra non perde da un anno e mezzo. Ma che dovrà migliorare sensibilmente il rendimento esterno, verro tallone d’Achille in questa estenuante rincorsa al Biancoscudo.
Ci sarà tempo poi per capire. Se sarà o no Serie B, se si andrà o meno avanti con mister Stefano Vecchi, tentato dalle sirene dell’Inter U23. La tifoseria è stata chiara: “Andiamo insieme a prenderci ciò che ci spetta”. E chissà che il 7 giugno, quelli che ora paiono dei semplici cocci sparsi, dopo una rincorsa lunga 38 giornate, non possano rivelarsi un tesoro meraviglioso