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Rolfini risolve il contratto col Vicenza: la ricostruzione

Alex Rolfini con la maglia del Vicenza - Credits: L.R. Vicenza

Alex Rolfini con la maglia del Vicenza - Credits: L.R. Vicenza

Cosa c’è dietro l’addio di Rolfini al Vicenza? La ricostruzione passo dopo passo.

Come il più classico dei “fulmini a ciel sereno”, la notizia della risoluzione contrattuale tra Alex Rolfini e il Vicenza squarcia la serata dei tifosi biancorossi, ancora gasati e pieni di entusiasmo dopo il sorpasso in vetta al Padova, tanto da polverizzare in meno di due ore i tagliandi in vendita per il match di domenica contro l’Union Clodiense, in un Menti completamente sold-out.

Nel momento più cruciale della stagione la squadra di Stefano Vecchi perde un attaccante da 8 reti in 20 presenze, e più in generale, dopo aver recuperato dal grave infortunio della stagione precedente, di trascinare il Lane in uno specifico momento della stagione, in particolare tra dicembre e gennaio, quando Il Cobra pareva non voler più smettere di segnare.

Cos’è successo poi? Come si arriva alla notizia data dal Giornale di Vicenza, a cui fa seguito uno scarno comunicato pubblicato sul sito ufficiale,  per di più non seguito da alcun post sulle pagine social, in cui il club annuncia la separazione dal proprio numero 11, senza nemmeno, come da prassi in questi casi, ringraziare per le stagioni trascorse insieme e augurare il meglio per il proseguo della carriera?

Per ricostruire l’accaduto bisogna tornare indietro di più di un anno. E in particolare alla fine del mercato di gennaio 2024, quando il Vicenza, che in campo comincia a godere degli effetti della cura-Vecchi, decide di non lasciar partire Alex Rolfini, oramai prossimo alle firme con l’Ancona, per dare la possibilità al nuovo allenatore di valutare il giocatore, capace, sino a quel momento, di rispettare solo a tratti le aspettative che avevano convinto il club del patron Renzo Rosso a puntare su di lui l’estate precedente.

La rottura del crociato e il rinnovo del contratto

Un destino bieco e meschino si mette però di traverso. Il 9 marzo, durante un allenamento di rifinitura il legamento crociato del ginocchio sinistro dell’attaccante nato a Portomaggiore fa crac. Operazione immediata e stagione finita. La società, cavallerescamente, decide di rinnovargli il contratto in scadenza, fino al 30/06/2025, con rinnovo automatico legato al numero di presenze.

Il 6 ottobre 2024 Rolfini torna in campo, giocando i 4 minuti finali del derby contro il Padova, primo atto di un infinito duello tra le due squadre venete destinato a protrarsi per tutta la stagione. A inizio dicembre il ritorno al gol, contro la Virtus Verona, per calare poi una tripletta al Trento e ripetersi ancora contro Pergolettese, Albinoleffe, Pro Patria e Alcione.

Stefano Vecchi allenatore del Vicenza
Stefano Vecchi allenatore del Vicenza, crediti Martina Cutrona, www.lacasadic.com

Il ritorno in campo a suon di gol

Da marzo in poi, però, di Rolfini si perdono le tracce. C’è chi parla di un problema muscolare, chi di pubalgia. Nemmeno Stefano Vecchi chiarisce, nelle varie conferenze stampa, cos’abbia realmente uno degli attaccanti più prolifici della stagione biancorossa. Il Vicenza continua a far bene, ma di Rolfini si perdono le tracce. Fino al freddo comunicato di questa sera, che a molti ha fatto pensare al più classico dei “pesce d’aprile” ma che è tutto tranne che uno scherzo.

Rolfini lascia una squadra prima in classifica. Si parla di un accordo con un altro club al termine della stagione, qualcuno ipotizza addirittura un triennale. Chissà. Di sicuro in molti guardano a quella clausola di rinnovo automatico come al vero motivo che ha portato il Cobra fuori dal gruppo. Che ora, anche senza i suoi gol, dovrà compattarsi ulteriormente in queste ultime giornate, per rincorrere il sogno Serie B anche senza i suoi gol