La passata stagione del Vicenza in Serie B è stata una continua altalena di emozioni. L’inizio pessimo, i cambi di allenatore e giocatori avevano fatto intravedere ai tifosi biancorossi una rapida discesa in C. Poi la speranza: gli arrivi, prima, di Balzaretti e, poi, di Baldini. Il Lane si esalta nel finale del campionato e strappa una qualificazione ai play-out. Poi la nuova beffa con la sconfitta patita dal Cosenza e l’ufficialità della retrocessione. Ora per i veneti una nuova stagione, di rilancio, per salutare presto la C e tornare al piano di sopra.
Il Vicenza inizia l’annata 2021/2022 con Domenico Di Carlo, una bandiera del club. Le cose però non decollano, anzi nelle prime 5 gare la squadra raccoglie altrettante sconfitte. La proprietà decide per il cambio e arriva Christian Brocchi. L’ex Milan prova a portare nuovo brio ma i biancorossi continuano a stazionare in zona retrocessione. Quando la situazione pare ormai compromessa, alla 34esima giornata, ecco che arriva un nuovo cambio. Viene scelto come nuovo allenatore Francesco Baldini, liberatosi dal fallimento del Catania. Questa volta il nuovo mister porta con sé un deciso cambio di marcia. Il Vicenza vince tre delle ultime quattro del campionato, si prende la 17esima posizione e i play-out. Nell’andata con il Cosenza, i biancorossi vincono 1-0 ma nel ritorno perdono con due reti di scarto e salutano la categoria.
In una stagione così sfortunata, ciò che è mancata è la giusta amalgama tra un gruppo composto da giovanissimi, poco avvezzi alla B, e giocatori esperti, sul viale del tramonto. A brillare è stata soprattutto la stella di Filippo Ranocchia, scuola Juve, pronto a tornare a casa e fare uno step ulteriore nella sua crescita professionale. Tra i più presenti anche Dalmonte e Proia, mentre il più prolifico è stato Diaw, con 7 reti. Ci si aspettava di più però da un attaccante come lui che ha vissuto di certo stagioni migliori. Come non hanno convinto vecchi “lupi di mare” come Rigoni e Lanzafame. Da sottolineare le buone annate per Cavion, Contini e Maggio. Quest’ultimo a 40 anni è ritornato a calcare il campo dopo 9 mesi fermo e ha dimostrato la classe di un giocatore dal gran passato. Per il futuro si farà affidamento su Tommaso Mancini, Loris Zonta e Riccardo Cataldi, uniti all’esperienza di Sebastien De Maio.
La squadra veneta è ormai una habitué della Serie C. Dopo lunghi periodi brillanti tra A e B, i biancorossi sono retrocessi nel 2017 dopo essere arrivati ultimi nella seconda serie del nostro calcio. L’anno successivo non è andato meglio: un 18esimo posto in C e una salvezza giunta solo ai play-out. Nonostante varie vicissitudini societarie, il Vicenza riesce ad iscriversi anche nel 2019, concludendo ottavo. È il 2020 l’anno della rinascita e della risalita in B. Ora dopo solo due anni, una nuova retrocessione e la necessità di doversi subito rifare.
Il presidente del club è Stefano Rosso. Imprenditore e stilista, ha assunto la direzione della società nel 2018. È figlio di Renzo Rosso, anch’egli imprenditore, stilista, fondatore ed azionista di Diesel. La famiglia Rosso è una delle più ricche d’Italia e controlla i marchi di moda Maison Martin Margiela, Marni, Viktor & Rolf, Diesel e Staff International. Specializzati in jeans, la loro avventura con il club vicentino nasce nel 2018 a seguito del fallimento del club. Non si tratta però della prima squadra da loro posseduta. Già dal 1996 al 2018 hanno avuto la proprietà del Bassano Virtus, squadra di calcio della città di Bassano del Grappa.
La squadra gioca al Romeo Menti a Vicenza, in Veneto. Lo stadio dispone di 13.173 posti ed è il principale impianto sportivo della città. Sorge sulla riva del fiume Bacchiglione nel quartiere di Borgo Casale-Stadio e si trova non lontano dal centro di Vicenza. Gli inizi dei lavori per costruirlo sono datati 1934, mentre è stato inaugurato l’anno successivo. Ristrutturato negli anni tra il 2014 e 2018, si trova in Largo Paolo Rossi, una delle leggende del club.
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