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Reggio-Messina e le scelte sbagliate: il calcio secondo Vincenzo Camilleri, l’uomo dello Stretto

Il destino, a volte, sembra giocare una partita a sé: provi a domarlo, soggiogarlo o addirittura ingannarlo. Ma come Vincenzo Camilleri e il Messina dimostrano, difficilmente se ne esce vincitori. Nelle montagne russe che la carriera del difensore siciliano ha disegnato negli ultimi quindici anni, il club giallorosso rappresenta un punto di arrivo ma anche di mancato inizio.

A 12 anni ho fatto un provino e sono stato vicinissimo al Messina. – racconta Camilleri a Repubblica – Ma proprio in quell’occasione mi vide la Reggina che fece carte false per portarmi in Calabria. Ho esordito in Coppa Italia a 15 anni contro l’Inter di Mancini e ricordo che il mio esordio fece tanto rumore per via della mia giovanissima età”. 

Poco più di 12 km di acqua salata, due squadre rivali, e un cerchio che si chiude a distanza di 15 anni.

Camilleri e le scelte sbagliate

Nella mia vita ho sbagliato tutte le scelte che avrei potuto sbagliare” – in un’intervista a gianlucadimarzio.com pubblicata in occasione del suo passaggio alla Vibonese, Camilleri è lucido nel commentare il proprio percorso sportivo. Un cammino il cui esordio folgorante sembrava presagire una carriera di tutt’altro spessore: è il Chelsea di Roman Abramovich a fare carte false per aggiudicarsi il giovanissimo difensore della Reggina ricercato da mezza Europa.

E qualcuno ha pensato che in quei contatti tra Blues e Camilleri qualcosa di falso ci fosse davvero, perché il passaggio del calciatore gelese è stato oggetto di indagine da parte della UEFA. “Foti era convinto di essere stato derubato e fece ricorso, anche Platini si schierò dalla sua parte. Fui squalificato perché tutti pensavano che io ero stato prelevato di nascosto con un elicottero del Chelsea dal Centro Sant’Agata per andare a Londra, ma vi confesso che non è stato assolutamente così”.

E come per tante altre storie di giovani expat italiani a Londra, anche l’impatto di Vincenzo si è rivelato ai limiti del drammatico: lingua, attitudine e nostalgia. Un Erasmus da incubo che lo stesso difensore siciliano cercherà di far terminare il prima possibile: “E’ stata la scelta più sbagliata della mia carriera. Loro non volevano mandarmi via, e io gli dissi che se non mi avessero accontentato sarei comunque tornato in Italia e avrei smesso di giocare a calcio”.

Scelte, quasi sempre sbagliate, ma pur sempre scelte.

L’esordio in A: l’inizio della fine

A pochi mesi dalla querelle con gli stati maggiori della Reggina, sarà proprio il club amaranto a riaccogliere il “figliol prodigo”. Con i calabresi Camilleri si guadagna con Orlandi la chance di debuttare in Serie A, all’età di soli 17 anni. A Bergamo la luce del giovane enfant-prodige italiano sembra poter finalmente tornare a splendere. Ma ancora una volta per un picco, culminato con il trasferimento alla Juve e l’esordio in Europa League, la carriera di Camilleri decide di presentare immediatamente un’amarissima resa dei conti. A pochi giorni dalle finali Primavera, il menisco prima, e il perone poi, impediranno al difensore di guadagnarsi un riscatto forse meritato.

Il percorso intrapreso da Vincenzo, però, non vive solo di tangibili statistiche da almanacchi, ma anche di incontri ed emozioni che in qualche modo lo aiuteranno a maturare. A Cagliari, infatti, tra i compagni di squadra del classe ’92 c’è anche l’indimenticato Davide Astori.

Avevo un grande rapporto con Davide Astori, mi faceva un sacco di scherzi. Lui è veramente una persona speciale. Era unico. Era solare anche quando si arrabbiava”.

Reggio-Messina: strade che si incrociano

Nel lungo viaggio che porterà Camilleri a esordire con la maglia del Messina nello scorso trionfante weekend a Bari, c’è ancora spazio per un incrocio da ricordare. Con ancora i vessilli della Reggina sulla casacca, il giocatore siciliano ha affrontato i giallorossi nella finale playout vinta proprio dalla squadra amaranto. L’ennesimo tentativo di toccarsi, senza mai volersi davvero, almeno fino a questo 2022.

Serie B, Lega Pro, Dilettanti: il percorso di un uomo nel frattempo diventato dottore, quasi magistrale, in Scienze Motorie è quello di un professionista il cui amore per il calcio supera anche gli incastri più scivolosi. Ora Messina, finalmente, passando per Bari e una vittoria dal sapore dolcissimo in casa dei primi della classe.

Scelte sbagliate, è vero, ma anche un altro lato da svelare: “Nella mia vita ho sbagliato tutte le scelte che avrei potuto sbagliare, ma ho ancora un sogno, provare a riconquistarmi qualcosa che è nelle mie corde.

A cura di Pietro Marchesano

Redazione

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