Quando un club sceglie un allenatore lo fa perché sia il riflesso e l’espressione diretta di cosa si vuole essere. Motivo per cui un allenatore deve essere, prima che un uomo di campo, una guida. Un leader. Caratteristiche queste che hanno fatto si che le strade del Catanzaro e di Vincenzo Vivarini si incrociassero. Da un lato un club con la volontà di dare una svolta definitiva, dall’altro un allenatore desideroso di dimostrare ancora di cosa fosse capace. Il Catanzaro è ripartito e sta scrivendo la storia a suon di vittorie e record infranti. La mente di tutto è quella di Vincenzo Vivarini.
Schiettezza, semplicità, duro lavoro e leadership. Queste le caratteristiche che, unite ad una giusta dose di rabbia, hanno e continuano a contraddistinguere la carriera di Vincenzo Vivarini. Una carriera di alti e bassi che lo vede salire alla ribalta durante la stagione 2014/2015 la sua seconda da allenatore professionista. Quella alla guida del Teramo dove nonostante la disastrosa partenza, Vivarini sconvolge la squadra e in meno di 6 mesi riesce a portare i biancorossi alla matematica promozione già alla penultima giornata. Sfortunatamente il duro lavoro non basta e la meritata promozione sfuma per problemi con la giustizia sportiva.
Dopo Teramo e la Serie B sfiorata la carriera di Vincenzo riparte da Latina, poi ad Empoli e ad Ascoli. Qualcosa però sembra essere cambiata, Vivarini ha perso il suo tocco magico. L’esperienza in B con l’Empoli è il rimpianto più grande per Vincenzo. La squadra a disposizione è di primo livello: Di Lorenzo, Caputo, Krunic e Bennacer, tutti futuri campioni. A dicembre la squadra lotta per il primo posto ma inaspettatamente Vivarini viene esonerato. Si accasa all’Ascoli che conduce ad una tranquilla salvezza eppure qualcosa si è rotto e Vincenzo attraversa un periodo complicato.
Dopo essere rimasto senza panchina per quasi un anno, Vivarini riceve la proposta del Bari che lo vuole alla guida della squadra dopo l’esonero di Cornacchini. In Puglia Vincenzo sembra aver ritrovato lo smalto ed infatti conclude la stagione al secondo posto qualificandosi per i playoff dove però viene fermato dalla Reggiana. Ancora una volta è la sfortuna a farla da padrona. Dopo Bari, Vincenzo siede sulla panchina della Virtus Entella ma la stagione non va come previsto. La svolta arriva nel 2021 quando viene nominato allenatore del Catanzaro. Una piazza calorosa, umorale che però gli regala forse gli anni migliori come allenatore. Vivarini e Catanzaro sono ripartiti insieme e dopo alcune difficoltà oggi sono arrivati alla tanto sognata e desiderata promozione in Serie B che completerebbe il capolavoro che Vincenzo ha iniziato 2 anni fa. Un capolavoro fatto di vittorie, di record, di speranze, di cori e di sudore. Un capolavoro che solo la mente di Vincenzo Vivarini avrebbe potuto orchestrare e realizzare insieme ai suoi ragazzi.
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