L’idea di smettere, i gol di Belotti e la guida Bonera a Villarreal: Entella e Castelli, “yellow submarine”
Già due gol per l’attaccante venticinquenne della Virtus Entella in questa stagione di Serie C: la sua storia
Un rifugio di felicità e pace. Un messaggio di speranza e unità per imprimere coraggio. C’è tutto questo in uno dei brani più celebri dei Beatles: “Yellow submarine”. C’è l’invito a salire su un sottomarino per intraprendere un viaggio negli abissi della fantasia verso sogni e ambizioni in un mondo a colori. Significa credere in qualcosa, avere degli obiettivi e raggiungerli.
Non fa il marinaio, nemmeno il musicista e, forse, i Fab Four li ha malapena sentiti nominare. Eppure, Davide Castelli, attaccante della Vitus Entella – già due gol segnati in questa stagione di Serie C – su quel “sottomarino giallo” sale e apprezza ogni istante del viaggio.
Una attraversata che consente al classe 1999 di tramutare l’immaginazione in concrete esperienze. Fantasie che, tuttavia, cominciano a prendere forma su un pulmino. Davide ha sei anni quando da Clusone – suo paese natale – ferma per la prima volta il pullman che per undici anni consecutivi, dopo scuola, lo condurrà verso il vicino comune di Zanica: il quartier generale dell’AlbinoLeffe.
Un’ora di tragitto nella quale sogni e realtà, spesso, si scontrano. La fatica si fa sentire. Conciliare tutto non è semplice. A scuola con zaino e borsone, un panino al volo e il pulmino. Difficile da sostenere. Il campetto della squadra del paese, gli amici che scherzano tra loro: la nostalgia alimenta l’idea di non aspettare più quella corriera e tronare a vivere il calcio come puro divertimento. Una battuta di pesca per allontanare i cattivi pensieri.
Famiglia: ancora del viaggio
“Every one of us has all we need” è la constatazione di McCartney & Co. Il “tutto” per Castelli risiede nelle sue radici. Mamma e papà le bussole della navigazione. Sempre al suo fianco, non si perdono una partita ovunque sia; una parola di incoraggiamento sempre pronta e una sterminata fiducia. Legame che nel pallone trova la sua ancora.
Una passione quella del centravanti dell’Entella nata tra le mura di casa insieme a papà Carlo e allo zio. Ex calciatori di categorie minori e primi tifosi del Davide di oggi. Dai Pulcini dell’AlbinoLeffe, fino all’esordio nella Berretti, passando per la Spagna – ci arriveremo – fino alla consacrazione in Lega Pro. Ieri sono loro a (in)seguire il pallone, oggi, seguono quello calciato da Davide. “We all live in a yellow submarine”.
A Zanica con l’AlbinoLeffe guardando la Spagna
Undici anni di vivaio AlbinoLeffe rappresentano l’occasione per confrontarsi con il ritmo della realtà. Sin da subito aggregato ai ragazzi più grandi a 16 anni fa il suo esordio in Lega Pro. Le ambizioni crescono. Gli stimoli non mancano. Un giovane Andrea Belotti che segna gol a raffica in prima squadra è per un ragazzino bergamasco che sogna da centravanti fonte di ammirazione. “Viveva nella sua città e andava per mare”.
Fatica, sacrifici e rinunce. Soddisfazioni e sorrisi. L’adolescenza di Davide Castelli in maglia celeste. A 17 anni quel sottomarino sospinto dalla fantasia “up to the sun” trova il suo mare. Dalle valli bergamasche parte alla volta della Penisola Iberica. E approda nella “land of the yellow submarine”. Il Villarreal investe sul ragazzo. La Liga, il campionato di Messi, Cristiano Ronaldo, Griezmann e Luis Suàrez. Ma sarà comunque Lewandowski a mantenere il primato nella classifica degli idoli del ragazzo. Non più la semplicità della fantasia, ma talento e tenacia saranno i nuovi carburanti.
Le lezioni di spagnolo con Sansone e Soriano, l’amore e l’inaspettata nomination…
“Our friends are all aboard”- scrive la band inglese. Nicola Sansone e Roberto Soriano. Italiani colonne di quel Villarreal. Connazionali all’estero: conoscono alla perfezione le sensazioni provate dal ragazzo e non fanno mancare il loro apporto. Umano, tecnico e didattico: lo spagnolo va imparato. Esperienza, carisma e una forte capacità motivazionale: il Bonera vissuto negli anni in ‘camisa amarilla’. Consigli, stimoli, protezione: “un padre di quella esperienza” – sincerità e riconoscenza di un giovane Castelli.
Villarreal per Davide significa approcciarsi a una dimensione inedita. Dieci campi di allenamento, uno staff meticoloso e la possibilità di cimentarsi subito con la competitività e l’agonismo del calcio “dei grandi”. Dalla Cantera ai campi della Tercera Division. Nel 2019 un riconoscimento inaspettato: la nomination tra i cento candidati al Golden Boy, il premio assegnato ai migliori Under 21 in Europa. Un’avventura totale quella a bordo del “Submarino Amarillo”. Un inchino alle sponde più dolci: qui Castelli conosce la sua attuale compagna. Esempio, riferimento e supporto costante.
Dal “battesimo” con Javorčić alla maturità con l’Entella
Davide sente la mancanza dell’Italia. Il Genoa la società più attenta. Nel 2021 il club rossoblù acquista il cartellino dell’attaccante e lo manda in prestito alla Pro Patria. Dall’Oceano Atlantico al Mar Ligure: “And the band begins to play”.
Con il club lombardo vivrà quattro stagioni intense realizzando 26 gol. A permetterli la crescita tecnica e morale per mano di Ivan Javorčić: l’allenatore del definitivo battesimo nel calcio professionistico sul quale “ogni parola sarebbe superflua”.
È una Pro Patria che corre, gioisce e regala istantanee indimenticabili. Raffigurate nei volti e nelle storie. Esperienze. Come ritrovarsi di lì a poco a esultare per una vittoria della sua Juventus ottenuta con il gol di un amico: Federico Gatti. Pro Patria (mea), Davide Castelli.
Il viaggio prosegue immerso nel Golfo del Tigullio. Dove l’avventura Virtus Entella è appena iniziata. Quella della maturità. Quella in cui il pullman, mamma, papà zio, la Spagna, i campioni conosciuti, gli amici e i rilassanti pomeriggi a pescare si tramutano in forza e consapevolezza. Navigando alla volta di nuovi gratificanti obiettivi: “Davide Castelli lives in a yellow submarine”.