Virtus Verona e due mesi da sogno: solo il Napoli ha fatto meglio
Il verdetto più chiaro che ci darà questa stagione di calcio, salvo improbabili sorprese, è che in Italia come il Napoli non c’è nessuno. Gli azzurri stanno andando da agosto ad un ritmo insostenibile, ma negli ultimi due mesi c’è una squadra che ha saputo reggere il confronto. Per trovarla bisogna scendere di due categorie. Spostarsi circa 700 chilometri più al nord e in una realtà di provincia da soli cinque anni nei professionisti. Si tratta della Virtus Verona, che in campionato non perde dal 21 gennaio scorso, passando in meno di due mesi da lottare per la salvezza non lontano dall’ultimo posto, a potersi giocare un piazzamento di prestigio in zona playoff.
Numeri come nessuno nelle ultime dieci
Il cambio di passo fatto registrare dalla formazione di Luigi Fresco, dall’ultima sconfitta incassata contro il Novara, è impressionante, se si pensa che fino a quel momento aveva centrato solo 5 vittorie in 17 partite. Poi nelle ultime 10 la svolta. Non più una sconfitta e solo il Napoli in Italia capace di raccogliere più punti. 27 contro gli straordinari 24 dei rossoblù, che, da questo punto di vista, mettono in fila anche il Catanzaro dei record, dominatore del girone C. I giallorossi nelle ultime dieci ha comunque raccolto un punto in meno della Virtus (23), che basa la sua forza sugli eccellenti numeri difensivi.
Infatti, sempre considerando il periodo che va da fine gennaio a oggi (24 marzo), sono solo 4 i gol subiti dai veneti. Dato battuto ancora una volta solo dal Napoli, capace di subire solo 3 reti nell’arco di partite preso in esame. Tiene poi testa la Lazio sempre con 4, mentre neanche le big di serie C arrivano a questi numeri: 5 gol subiti da Catanzaro e Reggiana, 6 dalla FeralpiSalò, 8 dal Crotone. Ma a rendere questi dati ancora più importanti, si aggiungono ben 7 clean sheet raccolti in questo periodo. Portandola a essere la seconda miglior difesa dietro alla capolista FeralpiSalò. Anche le 7 porte inviolate sono stati cosa per pochi, vale a dire Napoli, Lazio e Genoa, nessuno ha saputo fare meglio. Numeri che hanno portato la Virtus Verona ad appaiarsi in classifica a compagini ben più blasonate.
Matteo Corradini, l’uomo in più di questa Virtus
Parlando di budget, la Virtus Verona è sicuramente un’eccezione nel campionato di Serie C, in cui non molto spesso riescono a sorprendere società con non tutto questo potere economico rispetto ad altre. La Virtus ci sta riuscendo e un posto ai playoff coronerebbe un grande lavoro svolto in questa stagione. Il tutto frutto di un percorso iniziato negli anni precedenti. Di questo progetto costruito negli anni, gli artefici sono due su tutti: il già citato Luigi Fresco, già noto come il “Ferguson d’Italia” in carica dal lontano campionato di seconda categoria 81-82, e Matteo Corradini, a Verona dal 2015 e da cinque anni direttore sportivo di cui vale la pena parlare.
Corradini, nonostante la giovane età di 36 anni, in queste stagioni alla Virtus ha avuto modo di affacciarsi al professionismo con ottimi risultati. Coltivando un’importante esperienza personale e una squadra che si conferma di anno in anno tra i professionisti. Innumerevoli i giocatori da lui scoperti. Alcuni poi arrivati in squadre molto importanti anche di Serie B, altri che stanno ancora sbocciando nella grande famiglia Virtus.
Tra questi da citare sicuramente Odogwu, 8 gol a Verona nella stagione 19-20 prima di vincere il campionato col Südtirol, dove ora gioca da titolare il suo primo campionato di Serie B, proprio come Andrea Magrassi, in maglia Virtus sempre in quella stagione e oggi a Cittadella. Pescato da Corradini in Serie D e forgiato alla Virtus Filippo Pittarello, poi venduto al Cesena e ora alla caccia della B con la Feralpisalò. Tutti giocatori questi cresciuti in un ambiente tranquillo ma stimolante, che ora sta facendo la fortuna di altri giovani interessanti.
Di questi, Matteo Casarotto sta già facendo vedere, alla prima stagione in C, delle buone cose, dopo essere stato scovato addirittura in eccellenza, dove ha segnato 42 gol l’anno scorso. Dalla primavera della Cremonese arriva invece Stefano Cella, che a 22 anni ancora da compiere è un inamovibile del reparto difensivo, al pari di Raul Talarico in mediana, operazione in prestito dal Vicenza azzeccatissima. Accanto a questi ci sono poi giocatori di esperienza, come la coppia di portieri Giacomel-Sibi, con quest’ultimo nel giro della nazionale gambiana, il capitano Danti, punto fermo dal 2017 nel segno della continuità, e Juanito Gomez, che a 37 è a quota 8 gol in campionato, oltre ad Hallfredsson. .
Questo mix di gioventù ed esperienza sta dando vita alla miglior stagione tra i professionisti della società veronese. Ora le ultime cinque giornate per continuare a sognare.
A cura di Simone Solenghi