Una vittoria voluta, sudata e guadagnata. Una rimonta incredibile e, alla fine, l’esplosione di gioia. Parliamo di Luciano Zauri, fresco vincitore del campionato con il suo Hamrun Spartans, e dell’avventura vissuta nella Premier League maltese. L’ex difensore di Pescara e Lazio ha ripercorso la sua lunga stagione ai microfoni de LaCasadiC.com, dedicando un pensiero anche al futuro dopo l’addio anticipato dalla società rossonera.
Una stagione bella, lunga e condita da un’entusiasmante vittoria finale. Luciano Zauri, ex allenatore dell’Hamrun Spartans, può guardare al futuro con spirito positivo: “Sto vivendo questi giorni tra tanti amarcord, devo dire che sto davvero bene. Il mondo Hamrun mi ha abbracciato sin da subito e oggi raccolgo i frutti seminati durante la stagione. Ho incontrato tante belle persone e vissuto bei momenti, sono stato supportato in tutto e mi fa piacere che anche l’ambiente abbia percepito grande sintonia e armonia”. Ma come nasce l’idea Hamrun? “ Lo scorso anno non ho lavorato, ho ricevuto qualche proposta da squadre di Lega Pro ma secondo me non c’erano i presupposti per rientrare, per questo motivo ho preferito aspettare. Poi, attraverso alcuni intermediari, mi viene prospettata questa idea dell’Hamrun Spartans. La società voleva cambiare e ho percepito sin da subito un’unità d’intenti su programmi e sull’ambizione”.
L’impatto con una cultura calcistica differente può sempre rappresentare un’incognita, soprattutto se si tratta di una piccola realtà che si affaccia sul Mediterraneo: “Diciamo che l’impatto con il clima non è stato dei migliori. Pensare a un classico ritiro, come avviene in Italia, è stato davvero difficile perché le temperature oscillavano tra i 35 e 38 gradi. Abbiamo fatto fatica a fare i doppi allenamenti, ma alla fine siamo riusciti a prepararci bene. A livello di strutture, invece, devo ammettere che ho riscontrato una piacevole realtà. Avevamo il nostro campo e la nostra palestra, l’Hamrun è la migliore società maltese e ci ha sempre messo nelle condizioni di poter lavorare serenamente“.
L’avvio di stagione è complesso e pone Zauri davanti al primo grande step da superare, i preliminari di Champions contro il Maccabi: “Affrontavamo realtà con budget fuori portata, tuttavia ci siamo sempre difesi a testa alta riuscendo anche a passare un turno di Conference”. In patria, invece, arriva subito un successo in Supercoppa contro il Birkirkara: “La società mi ha messo a disposizione una grande squadra, anche se quando sei condannato a vincere per forza non è mai semplice”. Sessanta gol segnati in tutta la stagione ed in squadra il capocannoniere del campionato, Luke Montebello: “La realtà maltese è paragonabile alla nostra Lega Pro, quando un attaccante arriva a segnare 21 gol è sicuramente un prospetto importante. In rosa avevo comunque tanti ragazzi molto bravi che potrebbero ben figurare anche dalle nostre parti”.
Il grande avversario di stagione è stato il Floriana, formazione guidata da un’altra vecchia conoscenza del nostro campionato, Mauro Camoranesi. Una lotta serrata ed un rimonta incredibile e decisiva. Già, perché a fine girone d’andata la squadra di Zauri era lontana sei punti dalla vetta: “Il Floriana non ha mai mollato ed infatti ci siamo ritrovati a giocarci il campionato fino alla fine. Alla lunga però è venuto fuori il valore della nostra rosa ed infatti abbiamo conquistato lo scontro diretto vincendo 5-0. Quel giorno allo stadio c’erano più di 9mila persone allo stadio, un grande risultato per Malta”. Avversari in campo, amici fuori: “Con Mauro siamo stati grandi avversari anche in campo, visto che lui era un esterno destro ed io un esterno sinistro. Ritengo sia un ottimo allenatore, ci siamo sfidati ma sempre con profondo rispetto. Durante la stagione ci siamo sentiti e visti spesso, riuscendo anche ad organizzare alcune partite di padel insieme”.
Sulla volontà di diventare allenatore, invece, ha avuto sin da subito le idee chiare: “Sin dalle giovanili dell’Atalanta ho avuto a che fare con grandissimi allenatori, da Vavassori fino a Prandelli. Mi è sempre piaciuta l’idea di poter allenare”. E sulle differenze con la vita da calciatore: “Quando giochi pensi solo a te stesso, da allenatore invece pensi a valorizzare al meglio il gruppo. Il modo di pormi con i ragazzi è, comunque, identico a quello che avevo da calciatore. Cerco di creare tanta empatia, anche se quando si tratta di fare delle scelte magari devi far fronte anche ai possibili malumori. Io do tanto rispetto ed educazione, di conseguenza lo pretendo in egual modo. Il rispetto è sempre alla base di tutto”.
La nuova avventura all’estero, però, porta con sé anche le prime decisioni difficili: “Lo scoglio più duro è stato dovermi separare dalla mia famiglia. Mi hanno sempre seguito in tutte le mie avventure e questa è stata la mia prima volta senza loro. Nonostante le difficoltà iniziali siamo comunque riusciti a vederci spesso, soprattutto da Roma e Pescara c’erano tanti collegamenti diretti con Malta. Averli al mio fianco durante la festa finale è stato il vero coronamento di questa stagione“. Ed infatti, a titolo appena vinto, il primo pensiero è andato proprio alla sua famiglia: “Ho telefonato subito a mia moglie, è stato bello poter condividere con lei un momento così importante“.
Adesso, per Luciano Zauri, è tempo di rilassarsi e pensare alla prossima avventura: “Con l’Hamrun ci siamo lasciati bene, è stata un’esperienza che ha arricchito la mia vita professionale. Voglio godermi ancora un po’ questo risultato, poi mi siederò con calma ed inizierò a riflettere sul futuro perchè ho già tanta voglia di ripartire, senza precludermi nulla”.
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