“Delio Rossi? Ci ho ripensato un po’. Visto che sono più grande, toccherebbe a lui venirmi a salutare”. Con questa frase in conferenza stampa Zdenek Zeman ha parlato dell’allenatore del Foggia dopo il match dell’andata allo Zaccheria. Un saluto mancato, le domande che nascono da chi guarda dall’esterno. Poi, a pochi minuti dall’inizio del ritorno delle final four dei playoff di Serie C, arriva una foto. Non importa chi andrà in finale. La tensione si sposta, lasciando passare un’amicizia. Connessione unica. Quella che lega Zeman e Delio Rossi. “L’amicizia è l’unico cemento capace di tenere insieme il mondo“. Parola del Pescara.
Come due vecchi amici che si incontrano dopo anni. Non importa cosa è cambiato con il corso del tempo e neanche quello che accadrà. Il maestro e l’allievo. Un abbraccio, due battute scambiate prima del fischio d’inizio. Connessione unica, tutto è come prima. Che la partita abbia inizio.
E quando il gol di Cuppone porta subito in vantaggio il Pescara, lo stadio Adriatico è una bolgia. 22mila persone che esultano, la squadra sotto la curva. Ma Zeman non festeggia. Lui resta seduto lì, in panchina. Perché dall’altra parte, a pochi metri, c’è un allievo che ha messo in difficoltà il maestro qualche giorno prima. Una sfida continua tra due vecchi amici. Non importa quello che succede. L’amicizia è l’unico cemento capace di tenere insieme il mondo.
Sul campo, una partita infinita. Come le emozioni. E anche quando Zeman aveva portato il suo Pescara a un passo dalla finale dei playoff di Serie C, lui restava lì. Seduto. Quasi come se si aspettasse una risposta da quell’amico che conosce da tanto, troppo tempo. Rizzo sfrutta l’assist di Ogunseye. La palla entra, il cronometro segna il 98esimo minuto. Si va ai supplementari. La risposta di Delio Rossi è arrivata.
Il Pescara però riesce a rialzarsi. Desogus segna, l’Adriatico esulta. Passano i minuti, cambia il risultato. Zeman rimane seduto. Ancora una volta. Quasi ad attendere una mossa dell’allievo. Minuto centoquindici: Markic pareggia. Lo stadio piomba nuovamente nel silenzio, rotto soltanto dalle urla dei tifosi rossoneri. Un rollercoaster sui binari delle emozioni che porta direttamente ai rigori. Dopo l’errore di Desogus, il dischetto si tinge di rossonero. Foggia esulta. Delio Rossi ha superato Zdenek Zeman davanti ai 22mila tifosi biancazzurri. Alla sua maniera. Sul sentiero dell’entusiasmo, contro uno dei maggiori esponenti dell’attacco totale. Al triplice fischio però, la tensione svanisce. Tra gioia e delusione. Tra il silenzio dell’Adriatico e le urla dei tifosi del Foggia. Non importa come è finita. La pressione è andata via, lasciando il posto all’amicizia. Connessione unica. Quella che lega Zeman e Delio Rossi. Un abbraccio, come tra due amici che non si vedono da anni. Tutto è come prima.
A cura di Jacopo Morelli
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