Db Genova 20/05/2012 - campinoato di calcio serie A / Samdporia-Pescara / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Zdenek Zeman
Zdenek Zeman e Pescara. Il pensiero va al passato. Stagioni 2011/12 e 2017/18. Verratti, Insigne, Immobile. La Serie A. Ma adesso Zeman e il Pescara può significare anche futuro. Perché il presente parla di un ritorno ormai definito del boemo che sostituirà Colombo, per il quale la sconfitta contro il Cerignola è stata fatale. E per un’avventura che si avvia al capolinea ce n’è un’altra che può iniziare. O meglio, ricominciare. Dove eravamo rimasti?
Ma nella carriera di Zeman l’arte del ritorno è stata quasi una costante. A partire proprio da Pescara (questa infatti sarebbe la terza volta sulla panchina del Delfino), poi Roma, Foggia e Lecce. Storie non finite, capitoli di carriera non conclusi. Città lasciate sì ma evidentemente solo con un arrivederci.
Tre volte. Il terzo ritorno di Zeman a Pescara sarebbe quasi da record. Tre volte sulla stessa panchina, tornando a distanza di 12 anni dalla prima. Come dimenticare l’annata 2011/2012. La Serie B, una squadra con Verratti, Immobile, Insigne, la corsa promozione, la Serie A conquistata. Tripudio. Di gioia per i tifosi e di bel calcio per qualsiasi appassionato. Zemanlandia. Poi la seconda avventura è ricominciata sei anni dopo e l’epilogo ben diverso. Niente salvezza dopo aver ereditato la squadra da Oddo, riconfermato l’anno dopo ma poi l’esonero.
Dopo le stagioni a fine anni ’90 nella capitale (tra ’97 e ’99), il boemo è stato accolto per la seconda volta in modo caloroso dai tifosi giallorossi nella calda estate del 2012, reduce dal grande successo ottenuto a Pescara. Tante aspettative e un mercato che ha portato nella capitale Balzaretti dal Palermo, Destro dopo la grande stagione a Siena e Florenzi di ritorno dal Crotone. Una squadra in cui ha trovato, tra gli altri, in attacco Osvaldo e Lamela. Ed è stato proprio il numero 9 ad aprire le danze delle tante marcature giallorosse di quella stagione: una splendida rovesciata contro il Catania alla prima di campionato davanti ad oltre 60.000 persone. Poi però una crisi di risultati hanno portato all’esonero a inizio febbraio 2013, dopo una clamorosa sconfitta interna per 4-2 con il Cagliari.
Dalla capitale alla Puglia. Zeman infatti ha allenato anche il Lecce. Prima nella stagione 2004/05, in Serie A conclusa con un undicesimo posto e con una rosa composta da big come Giacomazzi a centrocampo, Stovini in difesa e in attacco giocatori come Bojinov, Konan e Mirko Vucinic (che in quell’anno ha segnato 19 gol in campionato). Nel 2006 la formazione salentina è retrocessa in Serie B e la società ha deciso di richiamare proprio lui che tra marzo e giugno di quello stesso anno aveva aperto e chiuso la parentesi Brescia. Ma il ritorno in un campionato estremamente competitivo con squadre come Juventus, Genoa, Napoli e Bologna non è stato semplice. Infatti, dopo un pari esterno contro il Cesena, Zeman è stato sollevato dall’incarico a inizio gennaio dopo appena 6 mesi, lasciando il posto a Papadopulo che ha portato a termine il torneo chiudendo al nono posto.
A Foggia invece è record di ritorni. Sono state infatti ben 4 le volte in cui Zeman è tornato in rossonero, la squadra in cui è stato coniato il termine “Zemanlandia“. Dall’86/’87 poi ’89/’90. I ritorni tuttavia sono stati più difficili e tutti in Serie C. Nel 2010-11 il boemo ha guidato la squadra in Lega Pro Prima Divisione al sesto posto finale, con giocatori come Insigne (che poi porterà con sé a Pescara), Farias, Sau (capocannoniere di quel Foggia con 20 gol), Laribi e Simone Romagnoli. L’ultimo ritorno è stato infine quello della stagione 2021/2022, con i rossoneri che hanno raggiunto gli ottavi di finale dei playoff di Serie C, uscendo contro la Virtus Entella.
A cura di Federico Rosa
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