Nome da leggenda. Capacità di prendersi in mano la squadra nonostante la giovane età. Manè e Vincius come riferimenti. Questo è Mohamed Alì Zoma, o meglio “Momo” come lo chiamano i compagni. 19 anni – 20 a brevissimo. Di mestiere fa la seconda punta o, all’occorrenza, l’esterno e, in appena due anni tra i pro, ha già collezionato 64 presenze. Personalità abbinata a grandissimo senso della posizione. Ed ora l’Albinoleffe può davvero sognare.
Vedendo il suo nome, il collegamento al più grande campione di pugilato della storia, Muhammad Ali, viene facile. Zoma, però, si chiama così perché Ali era il nome di suo nonno. E a suo padre, originario del Burkina Faso, piaceva il nome Mohamed. Da qui il suo nome intero. Nasce a Merate, in provincia di Lecco ed è lì che inizia a tirare i primi calci al pallone. Sin da piccolo si capisce quanto sia bravo a portare il pallone in velocità. Pian piano però si scopre anche goleador. Ed è così che lo nota l’Albinoleffe. A nemmeno 18 anni, poco più di due anni fa, esordisce contro il Lecco. Già, proprio contro la provincia in cui è nato. Entra in campo senza timore e con una doppietta ribalta la partita. Si tratta solo dell’inizio di una grande storia. Lo scorso anno, infatti, si conferma. Diventa una pedina fondamentale degli scacchieri di Giuseppe Biava e di Claudio Foscani. Una stagione difficile, in cui comunque lui riesce a mettersi in mostra. 3 gol e sette assist. L’ultimo, il più importante, quello nel ritorno della sfida play-out col Mantova. Dalla sinistra, in corsa, mette una palla in mezzo perfetta verso Doumbia, che non sbaglia. I padroni di casa pareggieranno ma non cambierà l’esito della sfida. In virtù dell’1-0 dell’andata, l’Albinoleffe rimane in Serie C. Ed è da lì che parte questo suo primo scorcio di stagione, in cui la crescita è stata imperiosa.
La sua prima metà di 2023/24 è entusiasmante. E il gol dello scorso week-end contro il Renate ne è un’ulteriore conferma. Renate, che, tra l’altro, diventa, alla pari del Lecco, la vittima preferita di Zoma. Il suo gol ha segnato la parola fine sull’avventura di Pavanel in nerazzurro. Ma è servita soprattutto a definire il suo incredibile strapotere nella formazione di Lopez. In 17 giornate ha messo a segno già 4 gol – il doppio rispetto al secondo miglior marcatore della squadra – e in aggiunta ha 3 assist. Incide, insomma, in quasi la metà dei gol della squadra. Quest’ultima ne ha infatti totalizzati 16. Una spina del fianco continua nelle difese avversarie, che spesso non sanno assolutamente come arginarlo. Proprio come succede ai difensori che affrontano i suoi due idoli, Manè e Vinicius. Chissà che un giorno non possa essere così anche per Mohamed Alì Zoma. Per ora, e dovrebbe essere così fino al 2026, resta un gioiello della Serie C e dell’Albinoleffe, che con lui spera di poter centrare i play-off.
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